Michela Moioli apre i sogni azzurri alle Olimpiadi di Pechino: «Onorata, un abbraccio a Sofia» - Video

Venerdì 4 febbraio l’inaugurazione: alle 13 ora italiana si è alzato il sipario sull’Olimpiade di Pechino. La bergamasca portabandiera della delegazione italiana che ha sfilato con cinquanta atleti in mantella tricolore. Le prime parole dopo la cerimonia: «Grande emozione, un abbraccio a Sofia Goggia».

Si alza il sipario sui Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022. L’Italia Team, con la portabandiera bergamasca Michela Moioli, ha fatto il suo ingresso al National Stadium per penultima, precedendo la Cina, Paese ospitante. L’Italia, infatti, è la Nazione che organizzerà, con Milano Cortina 2026, i prossimi Giochi Invernali. Ad aprire la cerimonia, invece, come da tradizione la Grecia, Paese in cui sono nate le Olimpiadi, seguita da Turchia, Malta e Madagascar, secondo quello che è l’alfabeto in cinese mandarino. Moioli, campionessa olimpica dello snowboardcross a PyeongChang 2018, era stata inizialmente designata per essere l’alfiere azzurro nella cerimonia di chiusura del 20 febbraio. L’infortunio occorso nella tappa di Coppa del Mondo di Cortina all’altra campionessa olimpica bergamasca, Sofia Goggia, ha però «imposto» l’insolita sostituzione.

«È stata un’esperienza unica - il suo commento a caldo - Sono onorata di averlo fatto per me e per tutti gli italiani e anche per il movimento dello snowboard . È stata una cosa unica che mi ha dato una grande carica. Mando un grande abbraccio a Sofia che son certa che arriverà qui e darà il meglio di sé come tutti noi. Adesso finalmente i Giochi possono iniziare». E a Goggia rivolge un pensiero dalla sua camera d’albergo - dove si trova in isolamento a causa del Covid - il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Ho ricevuto un suo video privato, è pronta, sta tornando. Comunque, mi sono molto emozionato a vedere sfilare Michela Moioli con la bandiera. La squadra era elegantissima con la mantella disegnata da Giorgio Armani. Il tricolore è sempre da brividi. Saranno Giochi dove potrà accadere di tutto». La fredda serata del «Nido d’Uccello» - temperatura sotto lo zero - prosegue con i discorsi ufficiali, l’apertura dei Giochi dichiarata da Xi Jinping e pattinatori che si esibiscono sulle note di «Imagine».

«Si apre una nuova era per gli sport invernali», ha ribadito Bach ringraziando gli organizzatori a cui va «la nostra gratitudine più profonda perchè sfortunatamente la pandemia è ancora una realtà ma avete reso possibili questi Giochi e lo avete fatto in modo sicuro». Dal presidente del Cio un pensiero agli atleti che «a causa della pandemia non possono realizzare il loro sogno olimpico» e a quelli presenti: «è arrivato il momento che avete aspettato e abbiamo aspettato a lungo, il vostro sogno olimpico diventa realtà».

La fiamma olimpica è stata accesa nel braciere che domina lo stadio Bird’s Nest di Pechino, dando il via ufficiale. Sono stati due atleti, tra cui una uigura, la fondista Diniger Ylamuijang, gli ultimi dei 1200 tedofori che hanno portato la fiaccola negli ultimi tre giorni nelle aree coinvolte dalle olimpiadi. Gli ultimi, con l’ingresso nello stadio, sono stati campioni cinesi degli sport invernali

Goggia - che ieri ha ringraziato le Fiamme Gialle per la lettera pubblicata qui sotto («Orgogliosa e onorata. Non c’è altro da dire. Grazie!» ha twittato Sofia) - infatti, ha dovuto posticipare la sua partenza per la Cina a dopo la cerimonia per tentare il recupero in vista delle prove olimpiche. A sfilare con la bandiera è stata quindi Michela Moioli, grande amica di Sofia. «La mia terza foto con gli Anelli. La mia terza Olimpiade. La mia squadra. Quante cose accadute e quante ancora da scoprire, quanti sogni da realizzare, quanti sorrisi da regalare. Sono tante le emozioni: grazie a tutte le persone che mi hanno aiutato ad arrivare qui, pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno. Ma il meglio deve sempre venire...» ha scritto su Instagram.

Assieme alla bergamasca hanno sfilato 50 azzurri (22 ospitati nel Villaggio Olimpico di Pechino, 15 provenienti dal cluster di Yanqing e 3 da Zhangjiakou) in rappresentanza di curling, pattinaggio di figura, sci alpino, short track, skeleton, snowboard e speed skating e sei officials, guidati dal capo missione e segretario Generale del Coni, Carlo Mornati. Ogni atleta ha sfilato indossando una mantella tricolore, sovrapposta alla classica divisa da podio, disegnata da Giorgio Armani. Non è mancata la mascherina, presente anche ai Giochi Estivi di Tokyo 2020, che sta caratterizzando purtroppo queste Olimpiadi disputate in piena pandemia da Covid-19, nel rispetto delle norme anticontagio adottate con la pubblicazione dei Playbook da parte del Comitato Organizzatore e dal Cio. Prima della cerimonia tutti coloro che sfileranno dovranno sottoporsi a un ulteriore tampone molecolare, oltre a quelli classici previsti dai protocolli, da effettuare la sera della vigilia della cerimonia o al massimo la mattina presto.

Per il resto, è stata una cerimonia «di» e «per» i giovani: il 95% dei circa 3.000 artisti che si esibiranno nello stadio che ha già ospitato Giochi Estivi di Pechino 2008 saranno adolescenti: è una delle grandi differenze rispetto alla gigantesca cerimonia di apertura delle Olimpiadi di 14 anni fa, col direttore Zhang Yimou che ha cambiato il suo approccio creativo per l’evento di inizio per questa edizione, senza ricorrere all’enorme gruppo di performer di circa 15.000 persone visto nel 2008, concentrandosi piuttosto sui giovani artisti in modo che possano coinvolgere i propri coetanei, nel solco dei valori olimpici. Pechino diventa così l’unica città nella storia a cinque cerchi a ospitare un’Olimpiade invernale dopo aver ospitato un’edizione estiva, con il «Nido d’uccello», noto così per il suo particolare design, che diventa il solo stadio al mondo ad essere teatro di due cerimonie inaugurali e di due cerimonie di chiusura.

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