
Ambiente e Energia
Venerdì 11 Luglio 2025
Wwf, nasce tSharks, la piattaforma per conoscere gli squali
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - In vista della giornata mondiale degli squali che verrà celebrata il prossimo lunedì 14 luglio, il Wwf e i suoi partner lanciano tSharks, una piattaforma digitale innovativa pensata per conoscere meglio e quindi proteggere squali e razze nel Mediterraneo.
Lo annuncia una nota del Wwf spiegando che "nel Mare Nostrum oltre il 50% delle specie di squali e razze è minacciato. In particolare, 42 specie di pesci cartilaginei sono classificate dalla Iucn come minacciate, che includono 29 specie di squali, 12 specie di razze e 1 specie di chimera.
Squali e razze possiedono però molteplici ruoli di importanza cruciale nel Mediterraneo: gli squali superpredatori mantengono in equilibrio la piramide alimentare, le razze sostengono la complessità degli ecosistemi associati ai fondali marini, le mobule trasferiscono nutrienti ed energia dalle acque profonde ai livelli superficiali dell'oceano. Mentre nel mondo esistono più di 1000 specie di squali e razze, nel Mar Mediterraneo sono presenti circa 86 specie. Se si considerano i mari italiani si annoverano invece 66 specie di squali e razze. Comprendere gli spostamenti e comportamenti di questi "dinosauri del mare" è essenziale per proteggerli.
Il progetto tSharks, iniziato dall'Università di Padova e ampliato in collaborazione con Wwf, iSea (Grecia), l'Agenzia per l'Ambiente della Corsica (Francia), l'Istituto di Oceanografia e Pesca (Croazia), l'iniziativa Angel Shark Project e il Leibniz Institute for the Analysis of Biodiversity Change (Germania), nasce per rispondere a questa esigenza, facilitando il monitoraggio e lo studio degli elasmobranchi (la famiglia che comprende squali e razze) attraverso campagne di tagging. Il portale consente ai ricercatori di registrare i dati raccolti sul campo e offre ai pescatori e agli utenti del mare uno strumento semplice e intuitivo per segnalare eventuali ricatture o avvistamenti.
Elemento centrale del progetto è l'utilizzo degli "spaghetti tag", ovvero piccole etichette numerate applicate in modo non invasivo alla base della pinna dorsale degli squali. Questi tag (sottili e lunghi come spaghetti) consentono di riconoscere gli individui nel tempo, tracciarne gli spostamenti e raccogliere preziose informazioni sulla loro distribuzione, sopravvivenza e abitudini. (ANSA).
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