18App slitta, bonus «salvo» per i ragazzi nati nel 2004

La retromarcia. La carta elettronica da 500 euro per libri e spettacoli spetterà a 11.500 diciottenni bergamaschi. Nel 2024 la nuova versione.

Una retromarcia dopo le polemiche sulla ventilata eliminazione del contributo: per il 2023 il bonus cultura resta com’è e i 18enni nati nel 2004 potranno continuare a fruire della «18 App», la carta elettronica da 500 euro per l’acquisto di libri, biglietti di teatri, concerti, cinema e altri prodotti culturali.

Nella Bergamasca, dove sono stimati in circa 11.500 i neo 18enni e intorno al 75% i fruitori effettivi del bonus (oltre 8.600 ragazzi), il contributo varrà ancora circa 4,3 milioni di euro. I rilievi dei tecnici della Ragioneria dello Stato sulle coperture hanno quindi imposto un alt al governo Meloni e cristallizzato le regole finora in vigore sul campo di applicazione della misura introdotta nel 2016 con il governo Renzi. Il nuovo meccanismo che prevede il possibile doppio bonus in base all’Isee e al voto di maturità prenderà il via dal 2024, con la nuova versione di «18 App», l’introduzione del tetto Isee di 35mila euro e l’accesso al bonus per chi si diploma con voto 100/100.

«La soluzione maturata in queste ore va nel segno di quanto da noi auspicato sin dalle prime ore consentendo un passaggio più graduale ai nuovi criteri che la maggioranza ha voluto scegliere e ci rasserena nell’affrontare un 2023 che si preannuncia difficile per le conseguenze del caro materie prime e per la guerra. Ringraziamo il ministro e tutte le forze di maggioranza per aver compreso le nostre preoccupazioni e confermiamo la nostra piena disponibilità a collaborare con il ministro della Cultura e il Parlamento per risolvere i nodi della diffusione della lettura nel Paese» così si è espresso il presidente di Ali-Confcommercio, Paolo Ambrosini, sul mantenimento del bonus 18app.

Il bonus 2023 sarà quindi pagato con le regole previgenti, un sospiro di sollievo per le associazioni di categoria che temevano un indebolimento della misura. Tra i primi a contestare la misura i vari rappresentanti del mondo del libro (autori, editori, librai, cartolibrai, bibliotecari delle associazioni del settore), preoccupati per le ricadute sull’intera filiera. Voci di protesta si erano sollevate dagli stessi ragazzi bergamaschi, che interpellati al riguardo speravano in un ripensamento del governo, percependo il bonus (nella versione originaria) come un’opportunità concreta per fare nuove esperienze e avvicinare tutti al mondo della lettura e più in generale della cultura, senza distinzioni in base al reddito o a criteri meritocratici. Anche dal mondo della produzione musicale e del cinema (Cdpm e Lab Film di Bergamo) si erano levate voci favorevoli al mantenimento del bonus cultura, con tanti giovani tornati al cinema anche grazie a questa misura e all’utilizzo dell’app alla cassa sempre più frequente, anche se si invitava a interventi strutturali a più ampio raggio, come ad esempio l’agevolazione dell’Iva sulla cultura e la didattica musicale.

Polemiche da più parti quindi e ora la frenata a livello governativo. Solo nel 2024 il contributo per i giovani raddoppierà e passerà a mille euro, con due misure cumulabili, appunto la «Carta cultura giovani» di 500 euro a tutti i 18enni residenti in Italia e appartenenti a nuclei familiari con Isee sotto i 35mila euro e la «Carta del merito», sempre da 500 euro, ai neodiplomati con 100/100 all’esame di Maturità.

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