A Bergamo per le cure: è arrivata la bambina di Gaza - Foto e video

LA MISSIONE. L’atterraggio sulla pista di Linate nella tarda serata di mercoledì 11 giugno. All’ospedale «Papa Giovanni XXIII» una 12enne.

Gaza, l’Italia, la Lombardia. Il lungo viaggio di tre piccoli pazienti palestinesi s’è concluso mercoledì 11 giugno in tarda serata, con l’arrivo all’aeroporto di Linate poco dopo le 23. Tra di loro c’è anche una dodicenne, con politraumi e lesioni interne, destinata al «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo per le cure del caso.

Una quindicenne sarà invece presa in carico dal Policlinico di Milano, mentre a Niguarda sarà curato Adam, il bimbo di 11 anni che lo scorso 23 maggio ha perso i suoi nove fratelli a causa di un bombardamento israeliano su Khan Younis. A gestire i trasferimenti nei singoli ospedali è stata Areu, l’Agenzia regionale per l’emergenza-urgenza.

Adam, unico di 10 fratelli sopravvissuto a un raid israeliano su Gaza, è uno dei bambini portati in Italia con tre tre voli umanitari provenienti da Gaza, nell’ambito delle operazioni di evacuazione sanitaria ed accoglienza portate avanti dal Governo italiano

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«Sforzo diplomatico intenso»

«È stata un’operazione non facile, far uscire persone da Gaza richiede uno sforzo diplomatico intenso», ha spiegato Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, presente a Linate per accogliere i feriti e i loro familiari, insieme tra gli altri a Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare. «I bambini saranno curati nei migliori ospedali pediatrici italiani – ha aggiunto Tajani – perché poi possano riprendere la vita normale con le loro famiglie. Siamo pronti ad accoglierne altri, come abbiamo già fatto in precedenza».

«Sono immagini strazianti che ti rimangono nel cuore, vedere bambini sofferenti vittime innocenti di una guerra che deve cessare il prima possibile»

«Deve finire la guerra e abbiamo detto basta bombardamenti, non si può vedere morire i bambini, non sono soldati combattenti, sono vittime innocenti». Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani all’aeroporto di Linate. «Bisogna rispettare il diritto umanitario. Stiamo facendo di tutto dal punto di vista umano, politico e diplomatico. Le guerre purtroppo provocano questi disastri - ha aggiunto -. Noi cerchiamo di portare in Italia i bambini più gravi da curare e continueremo a farlo».

«Sono immagini strazianti che ti rimangono nel cuore, vedere bambini sofferenti vittime innocenti di una guerra che deve cessare il prima possibile. Ho vista tanta umanità e tanti ringraziamenti. Tutti hanno ringraziato l’Italia, il governo e il nostro Paese - ha concluso Tajani - e vogliono rimanere in Italia. Ci hanno detto”poi possiamo rimanere in Italia?”. Ci hanno ringraziato moltissimo, siamo rimasti colpiti. E questo ci riempie di gioia».

«Ancora una volta - ha dichiarato Bertolaso - Regione Lombardia e la sanità lombarda si mettono a disposizione per sostenere chi è in difficoltà. L’ennesima conferma del nostro impegno nel nome della solidarietà. Le parole che più mi hanno colpito nell’attesa dell’arrivo dell’aereo a Linate sono state quelle del rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si è congratulato con noi ringraziando la Lombardia, definendola un esempio per il mondo intero. I 3 bambini si aggiungono agli 11 arrivati sul nostro territorio tra febbraio e maggio. Inoltre, abbiamo ribadito la disponibilità ad accoglierne altri, perché la Lombardia è sempre pronta ad aiutare i più piccoli che si trovano in condizioni complesse. Nella nostra regione - ha concluso Bertolaso - il sistema sanitario è solido, efficiente ed efficace con competenze di assoluto livello. A tutti gli operatori di questo settore va, ancora una volta, il nostro ringraziamento».

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