Abbattimenti cinghiali: +25%
La legge sulla caccia di selezione funziona

L’aggiornamento della situazione cinghiali in Lombardia ci permette di fare il punto sulla situazione anche in Bergamasca. Da quest’anno è attiva sul territorio regionale la caccia di selezione al cinghiale durante tutto l’anno, anche nelle ore serali con visore notturno, la nuova legge impugnata dal Governo, ma che sta dando i suoi risultati nelle aree non vocate alla presenza del suide.

«La nuova legge regionale funziona. Gli abbattimenti dei cinghiali in Lombardia sono aumentati del 25 per cento in un anno nonostante due mesi di stop totale imposto dal lockdown - ha affermato l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, presentando i dati relativi agli abbattimenti dei cinghiali in Lombardia -. Sono passati dai 2.900 del periodo gennaio-settembre 2019 ai 3.932 del periodo gennaio-settembre 2020. Qui dimostriamo con i fatti e con i numeri come si affronta un problema reale. Il governo prenda la Lombardia come modello nazionale. La fauna selvatica in eccesso provoca danni abnormi all’agricoltura ed è un pericolo per la sicurezza dell’uomo; anche i recenti fatti di cronaca lo dimostrano. Serve pragmatismo, mentre la coppia Costa-Bellanova non solo si limita a iniziative ideologiche, ma mette il bastone tra le ruote a chi vuole intervenire davvero. Dallo scorso anno è praticabile in Lombardia anche la tecnica del foraggiamento, ossia il posizionamento di piccole quantità di cibo per attirare il cinghiale. La risposta del governo è stata quella di impugnare le nostre ultime modifiche normative. La Regione Lombardia ha sfruttato tutte le possibilità previste dalla legge nazionale, che risulta ormai anacronistica rispetto alle esigenze attuali dei territori. Gli agricoltori, i cittadini che abitano in montagna e i sindaci hanno bisogno di risposte non di chiacchiere e passerelle».

L’interesse per la caccia al cinghiale è in aumento, come testimoniano i corsi a cura delle associazioni venatorie orobiche. Federcaccia Bergamo dà il via al corso integrativo di 3 ore per selettori al cinghiale riservato, in base al percorso formativo di Regione Lombardia, a quei cacciatori già in possesso dell’abilitazione alla caccia in forma collettiva. I corsi per oltre 250 cacciatori sono in programma dal 15 al 29 ottobre e si svolgeranno a Ponteranica, Casazza e Clusone. Terminati questi corsi, Federcaccia aprirà le iscrizioni per il corso di cacciatore specializzato nel prelievo del cinghiale (caccia in forma collettiva e selezione 33 ore), per selettori (corso Ispra 92 ore), ed il corso integrativo per la caccia in forma collettiva per quei cacciatori già in possesso dell’abilitazione alla selezione al cinghiale (3 ore).

Nel 2019 in Lombardia sono stati 128 gli incidenti stradali causati dal cinghiale, in pratica uno ogni tre giorni, e la Regione ha rendicontato 600mila euro di danni causati da questa specie all’agricoltura. «Noi stiamo facendo tutto il possibile -ha concluso Rolfi- sarebbe auspicabile che lo Stato quanto meno non ostacolasse chi vuole risolvere il problema».

Analizziamo in generale la situazione per ogni singola provincia del controllo attraverso il lavoro delle guardie provinciali e della selezione dal gennaio al 30 settembre 2020 in confronto con stesso lo periodo dell’anno precedente.

A Bergamo gli abbattimenti sono stati 368 contro i 248 dell’anno precedente, Brescia 318 (l’anno precedente erano 137), a Como 1.361 (l’anno precedente erano 1.265), a Cremona 103 (l’anno precedente erano 58), a Lecco 305 (l’anno precedente erano 203), a Lodi 4 (l’anno precedente era 1), a Milano 64 (l’anno precedente erano 8), a Pavia 639 (l’anno precedente erano 276), a Sondrio 375 (l’anno precedente erano 312) e Varese 395 (l’anno precedente erano 400) per un totale di 3.932 contro i 2.908 del 2019.

«Il Governo prenda esempio dalla Lombardia. I numeri non mentono: la nuova legge regionale per l’abbattimento dei cinghiali funziona, anche in Bergamasca – spiega Giovanni Malanchini, Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia-. Nonostante i due mesi di stop imposti dal lockdown, infatti, il numero di cinghiali abbattuti nella nostra provincia è passato da 248 dal 1 gennaio al 30 settembre 2019, a 368  nello stesso periodo di quest’anno. È una buona notizia per la Bergamasca e più in generale per tutta la Lombardia, dove la questione è ormai diventata una vera e propria emergenza: a livello regionale negli ultimi 5 anni i cinghiali hanno causato danni all’agricoltura per 1,7 milioni di euro di rimborsi e 384 sinistri stradali. Ancora una volta - dice Malanchini - l’istituzione regionale, con l’approvazione di una serie di provvedimenti che hanno  introdotto la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale durante tutto l’anno, anche nelle ore serali con visore notturno,  e reso praticabile la tecnica del foraggiamento, ha dimostrato di affrontare i problemi con concretezza, rispondendo in modo puntuale alle istanze provenienti dai territorio».

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