
Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 10 Luglio 2025
Acqua, ne resta la metà del 2024. Ma la siccità è lontana
I DATI. Lo dicono i bollettini dell’Arpa sulle riserve idriche lombarde. Disponibili 1.434 milioni di metri cubi. Nel 2022 ce n’erano solo 776.

Metà dell’estate 2024, ma meglio rispetto all’estate 2022, che è stata la più siccitosa degli ultimi anni. Offre una duplice chiave di lettura il bollettino delle riserve idriche emesso una settimana fa dall’Arpa Lombardia, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, relativo alle scorte d’acqua disponibili nella nostra regione sotto forma di manto nevoso, conservata negli invasi artificiali delle centrali idroelettriche oppure disponibile nei grandi laghi alpini, quelli di Iseo, Como e il Garda.
Balza subito agli occhi il totale delle riserve di acqua disponibili in tutta la Regione: 1.434 milioni di metri cubi, la metà di quanta ce n’era un anno fa.
A giorni è attesa la pubblicazione del nuovo bollettino, che registrerà l’esito delle violente precipitazioni del fine settimana e dell’apporto della neve scesa ad alta quota, ma intanto è possibile fare un raffronto tra il documento di fine giugno 2025 e quelli emessi negli stessi giorni del 2024 e del 2022. Confrontandoli, balza subito agli occhi il totale delle riserve di acqua disponibili in tutta la Regione: 1.434 milioni di metri cubi, la metà di quanta ce n’era esattamente un anno fa.
Il confronto con il passato
Sono significativi anche gli altri due confronti, quello con il dato del 2022 (appena 776 milioni di metri cubi d’acqua) e quello con la media del periodo 2006/2020 (1.733 milioni di metri cubi). Dunque quest’anno le riserve idriche sono molto meglio rispetto all’anno della grande siccità, ma inferiori ai valori normalmente riscontrati in questo periodo dell’anno.
L’analisi dei singoli bacini
Nei bacini idrici dei due principali fiumi bergamaschi, Brembo e Serio, le percentuali sono peggiori.
La stessa lettura è riscontrabile analizzando le condizioni dei singoli bacini idrici. Per quanto riguarda quello del fiume Adda, che può contare sul lago di Como, sono quest’anno disponibili 380 milioni di metri cubi di acqua: più del doppio rispetto al 2022, ma comunque sotto il riferimento dell’estate scorsa e sotto del 25% rispetto alla media del periodo.
Nei bacini idrici dei due principali fiumi bergamaschi, Brembo e Serio, le percentuali sono peggiori. Nel bacino del Brembo ci sono, grazie agli invasi, appena 6 milioni di metri cubi d’acqua (il 50% in meno rispetto alla media), mentre in quello del Serio ce ne sono 13 (il 35% in meno) sempre grazie ai bacini artificiali.
Infine, nel bacino del fiume Oglio, che comprende il lago d’Iseo, ci sono 122 milioni di metri cubi d’acqua, tra invasi artificiali e Sebino: il triplo del 2022 ma il 20% in meno rispetto alla media del periodo e quasi la metà dell’anno scorso.
Il manto nevoso
Il dato sul manto nevoso potrebbe variare in maniera sensibile nel prossimo bollettino dell’Arpa, nel quale potrebbero essere calcolate le nevicate del fine settimana del 5 e 6 luglio.
Un altro dato oggettivo che balza all’occhio riguarda il manto nevoso. Quest’anno già a fine giugno non c’era più neve, proprio come accaduto nel 2022. Il paragone è impietoso, sia con l’anno scorso (783 milioni di metri cubi d’acqua erano ancora accumulati nella neve ad alta quota), sia con i 239 milioni di media.
Due le conseguenze: la prima è che il sole e le temperature elevate stanno già facendo sciogliere, invece che la neve dei mesi scorsi, i ghiacciai (dove ancora sono presenti); la seconda è che per il prosieguo dell’estate non si può contare sul lento scioglimento della neve, che garantisce un approvvigionamento costante ai fiumi del fondovalle.
Il dato sul manto nevoso potrebbe variare in maniera sensibile nel prossimo bollettino dell’Arpa, nel quale potrebbero essere calcolate le nevicate del fine settimana del 5 e 6 luglio, anche se non bisogna illudersi, considerato che si è trattato solo di una leggera spolverata.
Il livello del Sebino
In pochi giorni il livello del Sebino è risalito di quasi venti centimetri.
Gli altri numeri per comprendere l’andamento delle scorte d’acqua sono quelli registrati quotidianamente dal Consorzio dell’Oglio, l’ente che regola il deflusso dal Sebino, e quindi anche l’altezza idrometrica del lago. I dati consultabili quotidianamente sul sito laghi.net rivelano gli effetti delle recenti piogge: in pochi giorni il livello del Sebino è risalito di quasi venti centimetri. L’andamento dell’altezza idrometrica del lago d’Iseo nel 2025 è stato molto particolare: da fine gennaio a fine giugno il suo livello è sempre rimasto costantemente sopra la media, fino a sfiorare, il 4 giugno scorso, i 109 centimetri sopra lo zero idrometrico, grazie alle continue e abbondanti piogge primaverili. In un mese, però, il caldo torrido lo aveva fatto precipitare fino ai 59 centimetri di sabato scorso: è bastato un mese per «perdere» mezzo metro d’acqua. Poi da sabato il lago è velocemente risalito fino a raggiungere, ieri pomeriggio, i 79 centimetri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA