
Economia / Bergamo Città
Lunedì 28 Luglio 2025
Auto, in Bergamasca l’età media è di 12 anni: «Frenati dal carovita»
LA RICERCA. Dato in crescita rispetto a un anno fa: «Pesa anche un trasporto pubblico che non risponde al fabbisogno».
Le auto «invecchiano»? «Non c’è da sorprendersi», risponde l’Automobile Club Bergamo, considerando «la spirale di aumenti del costo della vita e la sostanziale stagnazione, o anzi glaciazione, delle buste paga. La maggior parte della gente si confronta con la quotidiana difficoltà nel far la spesa, tenendo in equilibrio entrate e uscite».
«I servizi pubblici non rispondono al fabbisogno e comunque ci sarebbe bisogno di una riorganizzazione in chiave moderna»
Età media in crescita
I recenti dati di Facile.it – portale online specializzato anche nel raffronto dei preventivi delle assicurazioni – hanno infatti rilevato che l’età media delle quattro ruote che circolano in Bergamasca sia arrivata a 12 anni, il 2,2% più alta rispetto a quanto accadeva un anno fa. Il ricambio tarda ad arrivare perché caro-vita e caro-auto sono due facce della stessa medaglia, mentre le alternative alla mobilità privata sono meno capillari in provincia, dove però si addensa una grande fetta degli occupati: «Occorre mettere in calcolo – interviene Valerio Bettoni, presidente dell’Aci di Bergamo – anche il fatto che per ragioni di lavoro ciascuno deve muoversi sulla propria auto. I servizi pubblici non rispondono al fabbisogno e comunque ci sarebbe bisogno di una riorganizzazione in chiave moderna, secondo le mutate esigenze intervenute nel presente». Per Bettoni questo «è un tasto dolente che noi dell’Aci abbiamo più volte premuto, in particolare con il lavoro della Commissione Mobilità presieduta dall’architetto Felice Sonzogni». Lo sguardo esce appunto dal capoluogo: «Chi abita nelle valli o nella Bassa – segnala Bettoni – è di fatto costretto a muoversi in proprio con costi che anche qui incidono e non poco già a livello di carburante più, spesso, spese di posteggio e manutenzione auto. Ci sono paesi di valle serviti dai bus di linea con 2 o 3 corse al giorno, neppure tutte funzionali all’orario di lavoro».
Quindi è difficile rinunciare alla propria automobile, ma al tempo stesso l’escalation dei prezzi dei veicoli va a erodere i bilanci familiari, rendendo complicato l’«aggiornamento» del parco auto circolante. L’Aci Bergamo giunge a una laconica conclusione: «Chi se la sente di mettere mano al portafoglio per imbarcarsi nell’onerosa spesa di migliaia di euro per un cambio d’auto?».
© RIPRODUZIONE RISERVATA