Auto elettriche al palo, un mezzo su cinque è super inquinante

In Bergamasca.Secondo lo studio Aci il 22% dei veicoli in circolazione nel 2021 è classificato tra euro 0 ed euro 3. Soltanto lo 0,4% del totale è alimentato elettricamente.

Quasi il 45% dei mezzi in circolazione nella nostra provincia (308.007) sono, dal punto di vista dell’inquinamento, ante euro 4 (ovvero, euro 0, euro 1, euro 2 euro 3 ed euro 4), mentre le auto elettriche, nonostante le massicce campagne promozionali dei produttori, sono meno dello 0,4% del totale. È quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Automobile Club Italiano nello studio «Autoritratto 2021».

Ma emerge anche un altro dato: le autovetture in circolazione nella Bergamasca aumentano ogni anno, passando dalle 691.331 del 2019 alle 695.826 dello scorso anno. Un altro dato riguarda i veicoli con alimentazione a gasolio: nella Bergamasca rappresentano quasi il 40% delle autovetture in circolazione.

Fra i dati che spiccano, il poderoso incremento delle autovetture ibride a benzina passate dalle 8.998 del 2019 alle 20.232 dello scorso anno, facendo registrare più che un raddoppio, ovvero un incremento del 120%. A proposito di auto elettriche, nonostante i numeri che fanno sorridere, in considerazione alla media nazionale che è del 2,9%, rispetto allo 0,4% della Bergamasca, è importante sottolineare che si è registrata una vera e propria rincorsa nel triennio in tutta la provincia passando da 370 veicoli del 2019 a 2.677 del 2021 (con un più 650%). Scorrendo i dati del rapporto, si registra come le auto super inquinanti, ovvero quelle immatricolate dalla classificazione euro zero sino a euro 3, rappresentano ancora un numero consistente: 139.288 ovvero il 22% del totale delle autovetture.

Fra i dati che spiccano, il poderoso incremento delle autovetture ibride a benzina passate dalle 8.998 del 2019 alle 20.232 dello scorso anno, facendo registrare più che un raddoppio, ovvero un incremento del 120%

Risulta costante, ma con segnali piuttosto timidi il passaggio alle autovetture meno inquinanti, ovvero gli euro 6, che da 184.389 del 2019 hanno raggiunto quota 241.118 nel 2021; bilancio questo che costituisce la somma fra le nuove immatricolazioni e la sostituzione di autovetture di vecchia generazione.

«Svecchiamento difficile»

A proposito di svecchiamento del parco mezzi, Loreno Epis, presidente degli auto salonisti di Ascom Bergamo e consigliere nazionale di Feder Motorizzazione, sottolinea la questione economica legata al difficile svecchiamento dei mezzi: «La verità è che in molti vorrebbero cambiare la loro autovettura per passare a un modello meno inquinante e più sicuro, ma la realtà è che non vi sono incentivi adeguati. Attenzione però – spiega Epis –, la questione non può essere semplicemente relegata alla sostituzione per acquistare un mezzo nuovo. Dovrebbero essere creati incentivi anche per chi decide di togliere il mezzo dalla circolazione». Loreno Epis propone una visione innovativa delle agevolazioni: «Per esempio si potrebbero riservare a chi decide di mandare in pensione un’auto di vecchia generazione dei carnet di abbonamento gratuiti per i mezzi pubblici o ancora l’assegnazione di biciclette e parcheggi gratuiti o di altre forme che favoriscono la mobilità sostenibile e quindi meno inquinante. Anche queste forme di incentivazione potrebbero risultare allettanti per molti e portare notevoli benefici alla mobilità e alla riduzione delle emissioni inquinanti. Da questo punto di vista un contributo importante potrebbero darlo i Comuni, le provincie e la Regione stessa».

«Indubbiamente – aggiunge il presidente del comparto auto di Ascom a proposito del mancato successo delle auto elettriche – con gli attuali prezzi che oscillano fra i 30mila e gli 80mila euro per un’autovettura di questo tipo, è chiaro che gli stessi mezzi siano appannaggio di una clientela ristretta in grado di permetterseli. Pertanto sino a quando il mercato non offrirà quotazioni alla portata di tutti vedo molto improbabile una svolta significativa nel mercato delle elettriche».

E a proposito di aspetti economici, dallo studio di Aci, per quanto riguarda il mondo dei giovani, emerge come solo un under 25 su 8 possieda un’auto, ovvero il 12,6%. Se si considera che nel 2012 il rapporto era di uno a sei (il 18,1%) in dieci anni il calo è stato del 30,3%. Aspetto questo che fornisce due chiavi di lettura: la prima rispetto a una minore disponibilità finanziaria degli under 25 e l’altro che concerne scelte di mobilità alternativa, come ad esempio un avvicinamento al mondo delle due ruote o del trasporto pubblico locale.

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