«Basta morti sul lavoro», presidio a Bergamo nel giorno dello sciopero: le richieste dei sindacati

LAVORO. Nel giorno dello sciopero nazionale di due ore proclamato in tutta Italia tra i lavoratori edili e metalmeccanici di Cgil e Uil dopo il crollo di Firenze, a Bergamo i sindacati hanno consegnato al prefetto un documento con una serie di richieste urgenti in materia di sicurezza sul lavoro.

Mercoledì 21 febbraio, giorno dello sciopero nazionale di due ore proclamato in tutta Italia tra i lavoratori edili e i metalmeccanici di Cgil e Uil dopo il crollo nel cantiere Esselunga di Firenze, a Bergamo i sindacati hanno organizzato un presidio di fronte alla Prefettura. Davanti al palazzo di via Tasso i partecipanti hanno mostrato la scritta «Basta morti sul lavoro» e posizionato cinque caschetti in fila l’uno accanto all’altro, uno per ogni operaio morto venerdì scorso del cantiere.

Oltre a sindacalisti e delegati delle categorie coinvolte dallo sciopero all’iniziativa «hanno partecipato anche lavoratori di altri comparti – evidenziano i sindacati – compresa una rappresentanza, di particolare significato simbolico, di dipendenti in alcuni punti vendita Esselunga del territorio provinciale». Durante la protesta una delegazione di sindacalisti ha incontrato il prefetto di Bergamo, Giuseppe Forlenza, a cui è stato illustrato e consegnato un documento con una serie di richieste urgenti in materia di sicurezza sul lavoro.

«Il prefetto – hanno riferito all’uscita dal lungo incontro i sindacalisti presenti – ha sottolineato la sua intenzione di mettere in atto tutti i possibili interventi affinché si arrivi ad ottenere un effetto concreto che inverta finalmente la tendenza degli infortuni anche nella nostra provincia. Lo ringraziamo per la particolare attenzione, per la sensibilità e per la grande disponibilità che ha dimostrato oggi, oltre ad avere manifestato un’approfondita conoscenza delle criticità legate agli appalti con le conseguenti ricadute sulla sicurezza».

Il documento consegnato al prefetto era stato prima condiviso e poi sottoscritto dalle segreterie provinciali di Cgil e Uil, dalle categorie edili Fillea-Cgil e Feneal-Uil e dai metalmeccanici di Fiom-Cgil e Uilm-Uil di Bergamo e della Valle Camonica.

Le richieste dei sindacati

Ecco i contenuti del testo, con il dettaglio di ciò che hanno richiesto nell’incontro di oggi i sindacati. Una modifica normativa da apportare al Codice appalti che preveda la limitazione dell’utilizzo del subappalto. Il Codice degli appalti in vigore oggi, evidenziano i sindacati, consente di avere decine e decine di subappalti generando una vera e propria giungla e la proliferazione di fenomeni come il caporalato, il lavoro nero e la presenza in cantiere di imprese mere fornitrici di manodopera.

Una qualificazione delle imprese. Si chiede di mettere in atto un sistema qualificante che dia un quadro di regole certe sia prevedendo l’introduzione di una patente a punti, sia per quanto riguarda la struttura delle imprese che spesso non hanno un’organizzazione e i mezzi necessari per il compimento dell’opera, così come previsto dall’articolo 1.655 del Codice Civile.

La regolarità contrattuale. Cioè, l’applicazione e il rispetto del giusto contratto sottoscritto dalle organizzazioni maggiormente rappresentative. Inoltre, si chiede l’esigibilità dell’obbligo previsto dal Contratto nazionale dell’edilizia di comunicazione alle organizzazioni sindacali dei subappalti presenti in cantiere. Ugualmente i sindacati rivendicano l’istituzione di un diario settimanale, l’utilizzo del badge di cantiere (carta regionale dei servizi) che controlli la presenza degli operai e gli orari di lavoro e nel quale venga anche registrata tutta la formazione relativa alla sicurezza, come da diverso tempo si sta chiedendo a Regione Lombardia.

Il potenziamento degli organi ispettivi. Per un’efficace azione di contrasto degli infortuni e delle morti sul lavoro si chiede il potenziamento dell’organico in capo ai servizi ispettivi (Ats-Psal, Inail, Inps e Itl) e un effettivo ed efficace coordinamento della loro attività sul territorio.

Il protocollo di legalità. Si chiede la sottoscrizione di un Protocollo di Legalità che diventi una buona prassi per tutta la provincia di Bergamo nel quale venga valorizzata la contrattazione d’anticipo così come previsto dal Contratto nazionale degli edili, non solo per le grandi opere che partiranno grazie anche alle risorse del Pnrr, ma anche per i cantieri di natura privata sopra i 14 milioni di euro (soglia prevista dal Contratto Provinciale Edilizia).

Una cabina di regia. Si chiede poi l’istituzione di una cabina di regia prefettizia che metta al centro il tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Tavolo nazionale. Infine si chiede al prefetto che si faccia tramite di fronte al Governo della richiesta sindacale di aprire un tavolo a livello nazionale per affrontare il tema della salute e sicurezza sul lavoro.

Alla vigilia della mobilitazione, ieri si erano tenuti in tutta la Lombardia diversi volantinaggi all’ingresso dei cantieri più significativi di ciascun territorio.

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