«Bergamo-San Vigilio», edizione record nel ricordo di Roberto Sestini

L’EVENTO. Duecento moto di tutte le epoche hanno rievocato la storica gara tenutasi la prima volta nel 1923: l’edizione più partecipata di tutte. Il Memorial Dino Sestini quest’anno è stato dedicato al figlio Roberto, scomparso a gennaio.

Duecento gioielli a due ruote di tutte le epoche domenica 14 aprile hanno preso parte alla «Bergamo-San Vigilio» 2024, edizione che ha segnato il record di partecipanti. Dopo le grandi celebrazioni nel 2023 del centenario dell’evento originario – pioneristico e avventuroso, che si svolgeva su un percorso sterrato di 4 km che collegava Bergamo al suo colle più alto, San Vigilio e il suo castello – la Rievocazione Storica della Bergamo-San VigIlio – Memorial Dino Sestini è tornata anche quest’anno ad inaugurare l’annata di manifestazioni motociclistiche organizzate dal Club Orobico Auto Moto d’Epoca di Pedrengo.

Centouno anni di storia riscoperti grazie all’impegno del sodalizio federato Automotoclub Storico italiano che, con l’occasione, vuole onorare la memoria del suo primo vincitore e personaggio che, per Bergamo, sarebbe diventato mecenate: Dino Sestini, fondatore della Siad, in sella alla sua moto, una Indian da lui preparata, si aggiudicò la gara nel 1923 e nel 1924, le prime due edizioni.

Il ricordo di Roberto Sestini

Quest’anno, sono stati più di 200 i centauri che sono saliti in sella alle loro moto per l’evento, per tributare il loro omaggio a un altro personaggio, il figlio di Dino Sestini, Roberto, scomparso a gennaio scorso. Roberto Sestini ha partecipato sempre con affetto e coinvolgimento a tutte le edizioni della Rievocazione e, anche quest’anno, nonostante la sua assenza fisica, «siamo sicuri avrà vegliato su di noi da una postazione privilegiata, insieme al padre Dino, orgoglioso e felice come lo era quando saliva in sella alla sua moto», ha dichiarato Ugo Gambardella, presidente del Club Orobico.

La giornata

La Giornata è iniziata in piazza della Liberta a Bergamo con le iscrizioni delle moto partecipanti – di tutti i tipi e le epoche, dalle più anziane degli anni ’20 fino ai modelli più recenti e performanti, passando per un esercito di Vespa – e la partenza alle 9. Subito musi puntati verso San Vigilio, raggiungendo le Mura attraverso la Porta Sant’Agostino, per poi proseguire verso le valli bergamasche, Scanzorosciate, Trescore Balneario e tappa a Berzo San Fermo, dove, durante l’aperitivo preparato dagli Alpini, i centauri hanno potuto ammirare lo splendido panorama, complice anche una stupenda giornata di sole.

Dopo la sosta, la viariopinta carovana composta da 200 moto (mai tante come quest’anno) – italiane come Moto Guzzi, Laverda, Gilera, MV Agusta, Moto Morini, Aprilia ma anche straniere di tutti i tipi come Indian, Rudge, BSA, Triumph, Ariel, René Gillet, Norton, Honda, Suzuki, solo per citare le più celebri – ha ripuntato in direzione Bergamo attraverso i suggestivi scenari dei vigneti del Moscato di Scanzo, eccellenza vitivinicola locale. Le moto si sono poi attestate in Città Alta, per rimanere esposte in piazza Mercato del Fieno.

Al buffet finale e alle premiazioni che si sono tenute al Chiostro del Convento di San Francesco, il presidente del Club Orobico Ugo Gambardella e il suo staff, hanno ricordato commossi Dino e Roberto Sestini, alla presenza dell’intera famiglia Sestini. I partecipanti hanno potuto visitare la mostra «Cultura d’Impresa» al Museo della Fotografia Sestini: un originale e fedele spaccato di vita imprenditoriale e sociale della città, vista molto dall’interno.

All’evento era presente anche un altro bergamasco d’eccezione, il campione di motociclismo Edoardo Dossena, vincitore del Campionato Italiano Regolarità nel 1967 e di ben 8 medaglie d’oro alla Sei Giorni Internazionale.

Premiati il conduttore più giovane e il più anziano, la moto più rappresentativa e quella proveniente da più lontano. Per loro la medaglia d’oro che replica quella originaria vinta da Sestini e fregiata col logo di Moto Indian.

I premi

Moto più rappresentativa: Renato Redondi, Moto Guzzi Sport 14 del 1929.

Moto proveniente da più lontano: Germano Vettori (S. Felice del Benaco, Lago di Garda), René Gillet 1000 del 1936

Motocilista più giovane: Cristiano Facchetti (16 anni), Vespa 50 Special del 1975.

Motociclista più anziano: Franco Malanchini (84 anni), Gilera Regolarità del 1957.

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