Bergamo, vocazione per il formaggio
Ora l’arte del casaro si impara anche a scuola

La nostra provincia sempre più capitale dei formaggi. Il responsabile del progetto Annoni: «Figura professionale altamente specializzata»

Un corso per diventare casaro e lavorare nella filiera lattiero casearia. Con le prime iscrizioni, prende forma il progetto organizzato da Azienda Bergamasca Formazione (Abf) Bergamo, nato per valorizzare il turismo e la gastronomia del territorio. Il percorso è iniziato qualche anno fa con l’organizzazione di manifestazioni, come la storica fiera di San Matteo, ed è poi proseguito con «Forme», che nel 2019 ha portato nella nostra provincia i «World Cheese Awards». La nostra provincia ha collezionato una serie di riconoscimenti, l’ultimo in ordine di tempo, annunciato in anteprima nei giorni scorsi sul nostro giornale è Bergamo «Città del formaggio 2021», ottenuto da Onaf, l’Organizzazione nazionale degli Assaggiatori di formaggio, che segue il titolo di «Città creativa Unesco per la gastronomia», grazie a una vastissima produzione casearia, che vanta il record di nove formaggi Dop, a denominazione di origine protetta.

«Il nuovo corso, organizzato dall’Azienda Bergamasca Formazione, punta a formare tecnici per la valorizzazione dei prodotti nella filiera lattiero casearia – commenta Valeria Annoni, responsabile del progetto -. Si tratta di una figura professionale altamente specializzata, pronta a valorizzare il formaggio sotto diversi aspetti all’interno di aziende, attività commerciali ed enti di promozione». Il progetto, finanziato dall’Unione europea e da Regione Lombardia, ha ricevuto l’appoggio da parte di «Bergamo Città Creativa Unesco per la Gastronomia» e di «Forme», nonché la partecipazione di Onaf, Coldiretti e Confartigianato Bergamo, Comunità montana Valle Seriana e Consorzio per la tutela dello Strachitunt, Istituto alberghiero di San Pellegrino, Rigoni Stern di Bergamo e Zenale Buttinone di Treviglio, oltre all’Università statale di Milano e all’Università Vita-Salute del San Raffaele. Tra le aziende partner, interessate al progetto e disponibili ad ospitare gli studenti per stage e tirocini si sono già fatte avanti la Latteria sociale di Branzi Casearia Soc. Agr. Coop, Casarrigoni, Caseificio Defendi Luigi, Dox-al Italia, Treverde, Cascine nelle Terre di Ghiaia, Latteria Valle di Scalve, Agricola Sant’Antonio, Latteria sociale di Valtorta, Agricola Locatelli Guglielmo, A&f Eventi Gastronomici e Contrada Bricconi. I primi sette ragazzi iscritti hanno un’età tra 20 e 30 anni, provengono dalla bergamasca, a partire dal capoluogo e fino a Lenna, ma è anche presente una ragazza proveniente da fuori provincia e laureata in giurisprudenza.

«È giusto investire in formazione con corsi dedicati al settore lattiero caseario che è cresciuto molto e rappresenta anche un’opportunità per molti giovani – commenta Francesco Maroni, presidente del progetto Forme -. Negli ultimi anni abbiamo gettato le basi per la valorizzazione del comparto, che mantiene uno sguardo sul mondo»

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