Bollette, per l’ospedale l’aumento è di 5 milioni

Asst Papa Giovanni XXIII. Ora la gara per un nuovo impianto fotovoltaico. E nelle varie strutture della «Bergamo Est» i rincari superano i 6 milioni.

Alcuni milioni di euro in più per ogni ospedale. Il caro-bollette ricade anche sul sistema sanitario, e con cifre ovviamente pesanti. Perché gli ospedali sono imprese energivore, peraltro senza alternative: al netto di qualche accorgimento e di qualche efficientamento, non si può certo ridurre la componente principale, quella legata alle apparecchiature e alla cura e assistenza dei degenti. Sommando tutte le strutture pubbliche e private, verosimilmente si è nell’ordine di rincari annui di almeno un paio di decine di milioni di euro. Anche per questo si potenzia il risparmio energetico e il ricorso a fonti di «autoproduzione», a partire dal fotovoltaico.

Asst «Papa Giovanni»

Mettendo a confronto l’intero 2022 con la media annua del 2019-2021, per l’Asst «Papa Giovanni» si calcola una spesa totale di 9,7 milioni di euro per l’energia elettrica (+700mila euro rispetto al passato, +8%), di 3,6 milioni di euro per il gas (+2,3 milioni di euro, +177%) e di 4 milioni per il teleriscaldamento (+2 milioni di euro, +100%). In sintesi: nel 2022 le bollette peseranno 5 milioni di euro in più del passato. «Gli ospedali sono strutture iper-energivore con migliaia di apparecchiature, sono vere e proprie “città nella città” – premette Alessandro Frigeni, direttore facente funzioni dell’Unità Tecnico e Patrimoniale dell’Asst “Papa Giovanni” -. L’aumento del costo dell’energia elettrica è stato contenuto, grazie a una virtuosa convenzione Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione, ndr) a prezzo fisso che ci ha tutelato da incrementi pazzeschi: col prezzo variabile avremmo speso 6 milioni di euro in più. Il risparmio è stato notevolissimo, purtroppo il governo dal 2023 non rende più possibili convenzioni a tasso fisso e questo ci preoccupa. Per il metano la situazione è quella nota, molto critica. Ci aspettiamo provvedimenti di calmierazione dei prezzi».

Sul fronte delle rinnovabili l’Asst sta per indire la procedura di gara per l’affidamento dei lavori per un nuovo impianto fotovoltaico, sulla copertura orientata a sud della «piastra» e sulla falda di Torre 7: avrà una potenza di 363 kW di picco, in grado di produrre annualmente circa 377mila kWh. La realizzazione è finanziata da Regione Lombardia, per un importo totale di 1.250.000 euro; la fine dei lavori è fissata per la prima metà del 2023. «La produzione energetica dell’impianto dovrebbe consentire un risparmio di circa il 6% dei consumi elettrici della Torre 7 e di circa l’1% dei consumi elettrici della Piastra», spiegano dall’Asst. «Siamo sensibili al tema energetico e lavoriamo da tempo sull’efficientamento – aggiunge Frigeni -. Non possiamo pensare che un ospedale sia autosufficiente: il fotovoltaico non basta, ma faremo tutto il possibile per potenziarlo».

Asst Bergamo Est

Anche l’Asst Bergamo Est fa i conti con aumenti di diversi milioni di euro. Basta mettere in parallelo le bollette di gennaio-luglio 2022 con quelle dello stesso periodo 2021: per l’elettricità, l’ospedale di Seriate ha speso un milione e 133mila euro (+346mila euro, +44%) mentre nel resto delle strutture dell’Asst un altro milione e 939mila euro (+950mila euro, +96%). Per l’energia termica (metano in primis), sempre nello stesso periodo, l’ospedale di Seriate ha speso 629mila euro (+169mila euro, +36%) e nelle altre strutture le bollette del primo semestre mostrano rincari del 100%.

Per l’elettricità, in particolare, solo a luglio l’importo è stato il triplo dell’anno precedente: proiettando questo dato fino al termine del 2022 si stima un incremento complessivo annuale di 3,6 milioni rispetto al 2021. Per l’energia termica, alla luce delle quotazioni attuali, in totale per il 2022 si stima un aumento di almeno 3 milioni di euro. Totale: 6,6 milioni in più del 2021.

«La situazione è complessa. In una Asst con più poli, per esempio, le economie di scala sono faticose e ogni ospedale è una realtà a sé, mentre gli operatori cercano di rinegoziare le forniture al rialzo – ragiona Gianluca Vecchi, direttore amministrativo dell’Asst Bergamo Est -. Una strada importante è quella dell’efficientamento energetico, siamo impegnati su più interventi. A Seriate, dove è in corso un intervento sul Lotto E (dove ci sono le degenze di area medica, ndr), opereremo per ridurre la dispersione di calore. A Trescore, nella sede del Presst e della Neuropsichiatria infantile, è attivo un impianto fotovoltaico. A Piario, nel nuovo edificio in cui si sta realizzando il centro per i disturbi del comportamento alimentare, c’è la predisposizione per il fotovoltaico. Anche a Lovere, insieme al Gse (il Gestore dei servizi energetici, ndr), siamo impegnati in un altro intervento di efficientamento».

Nella quotidianità delle aziende sanitarie, i rincari insistono anche su altre voci non da poco. «Su tutti i lavori affidati da gennaio in poi c’è un forte incremento delle materie prime – ricorda Vecchi -: tutti i quadri economici sono stati adeguati di default di un +10%, con la riserva di integrarli ulteriormente, sulla scorta del nuovo prezziario regionale. Per quanto riguarda i servizi, la situazione è frastagliata: sui grandi appalti, per esempio la gestione dei rifiuti o la lavanderia, gli aumenti sono limitati, mentre per altre forniture, come le risme di carta, i piccoli dispositivi medici o alcuni farmaci, i prezzi sono saliti del 10-40%. La partita è complicata, si dovranno integrare i budget. In questa situazione, purtroppo, gli ospedali sono il contraente debole».

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