Carburanti, la tregua è durata poco. Prezzi di nuovo in aumento ai distributori

Caro benzina I rincari stanno vanificando il taglio delle accise. Guerra e speculazioni pesano. Ascom: le compagnie petrolifere si dimostrino responsabili.

Tregua finita e prezzi di nuovo in aumento alle pompe di benzina. I nuovi rincari stanno rosicchiando il taglio delle accise, che ammonta a 30,5 centesimi al litro, deciso dal governo e in vigore dal 22 marzo scorso. La misura governativa ha permesso di tornare a livelli di prezzo accettabili, in media intorno all’euro e 70 per ogni litro di carburante, dopo che benzina e gasolio avevano superato anche la quotazione di 2,2 euro. Ora la verde e il diesel sono risaliti sopra quota 1,80 e il futuro non fa certo presagire nulla di buono. Il conflitto tra Russia e Ucraina, unito alla generale instabilità che si registra a livello internazionale, non fa altro che spingere al rialzo l’oro nero e produrre effetti speculativi.

«In questo momento le aziende si comportano in maniera differente, anche perché nessuno ha imposto un tetto massimo per contenere il fenomeno»

Gli aumenti stanno riguardando, a macchia di leopardo, tutte le pompe di benzina. Naturalmente i rincari dipendono dalle singole compagnie di bandiera, che potenzialmente possono aggiornare i listini al rialzo anche quotidianamente. «I prezzi sono tornati a salire – conferma Renato Mora, presidente del gruppo dei benzinai di Ascom Confcommercio Bergamo e gestore del distributore Eni di Dalmine –. Faccio peraltro notare che la misura governativa relativa al taglio di 30,5 centesimi fino al 21 aprile su ogni litro di carburante non è da interpretare come un prezzo bloccato, bensì come una riduzione dell’importo che ogni giorno viene stabilito dalle compagnie petrolifere e imposto alle pompe. In questo momento le aziende si comportano in maniera differente, anche perché nessuno ha imposto un tetto massimo per contenere il fenomeno».

«Petrolio e gas vengono continuamente scambiati a prezzi elevati ed è altamente probabile che assisteremo a continui aumenti sul costo del carburante»

Guerra in corso e speculazioni rischiano insomma di pesare ancora a lungo sui conti dei bergamaschi. «Petrolio e gas vengono continuamente scambiati a prezzi elevati ed è altamente probabile che assisteremo a continui aumenti sul costo del carburante. Non possiamo fare altro che stare alla finestra, ma nel contempo speriamo che venga dimostrato senso di responsabilità verso i consumatori e i gestori, tenuto conto che rappresentiamo l’ultimo anello della catena» fa presente Mora.

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