«Carta del docente», il bonus da 500 euro verrà assegnato anche ai prof precari

Scuola Lo stabilisce una recente sentenza del Consiglio di Stato. Il contributo può essere utilizzato per libri, eventi culturali, spettacoli e corsi di aggiornamento.

La Carta del docente, il bonus di 500 euro annui per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti, spetta anche ai docenti precari e non solo agli insegnanti di ruolo. È lo scenario che si prefigura dopo la sentenza del Consiglio di Sta to che ha sancito il diritto di ottenere il bonus – arretrati compresi – anche da parte degli insegnanti di religione cattolica incaricati annuali.

La decisione del Consiglio di Stato

A questo punto si fa più concreta l’eventualità che anche gli insegnanti precari delle altre discipline possano ottenere il beneficio. La decisione 1842/2022 del Consiglio di Stato conferma una precedente sentenza del Tar del Lazio emessa su ricorso dello Snadir, il sindacato dei docenti di religione. Una sentenza che si basa sul principio secondo il quale, in tema di formazione, non può esserci differenza tra docenti di ruolo e non di ruolo, dal momento che la qualità dell’insegnamento è basata sulle pari opportunità formative e di miglioramento professionale garantite anche dalla Carta del docente. Un bonus da 500 euro in vigore dal 2016 che consente l’acquisto, fra l’altro, di libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema o l’iscrizione a corsi di laurea e master universitari, a corsi per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o accreditati presso il Ministero dell’Istruzione

E lo Snals si rivolge al giudice del lavoro

«Con la decisione n. 1842/2022 – fa notare Loris Renato Colombo, segretario provinciale di Snals, il sindacato autonomo dei lavoratori della scuola – il Consiglio di Stato ha mutato il proprio precedente orientamento negativo. Per migliaia di precari – sino ad oggi ingiustamente discriminati – si prospetta la possibilità di far valere un sacrosanto diritto, con la richiesta di tutti i relativi arretrati». La segreteria provinciale dello Snals intende promuovere un ricorso-pilota al giudice del lavoro. «Puntiamo ad acclarare – continua Colombo – se l’orientamento recentemente emerso in sede di giurisdizione amministrativa sia condiviso anche dalla magistratura ordinaria di Bergamo». A quel punto, con una sentenza favorevole della magistratura ordinaria, potrebbero partire i ricorsi dei docenti precari. «Si tratta di una determinazione responsabile che prevede l’avvio di un contenzioso di massa solo dopo aver ottenuto una pronunzia favorevole in sede civile», spiega Colombo.

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