«Casi sommersi, in Bergamasca 40mila positivi». Su L’Eco di mercoledì l’analisi di Carlo La Vecchia

L’intervista Secondo il virologo è molto probabile che attualmente il virus abbia infettato il 5% della popolazione. In Lombardia le infezioni in corso sarebbero 500mila.

Sono ancora molti anche in questi giorni i bergamaschi alle prese col Covid: tanti sintomatici, molti altri totalmente asintomatici. Ed è proprio per questo duplice binario su cui viaggia il virus che i numeri ufficiali sarebbero abbondantemente sottostimati. A sostenerlo anche il virologo Carlo La Vecchia, professore ordinario di Statistica medica all’Università degli Studi di Milano, attento osservatore delle traiettorie della pandemia secondo cui l’infezione riguarderebbe il 5% della popolazione: «Il tasso di positività è ormai da tempo superiore al 20%, è questo è un indicatore importante – premette l’epidemiologo -. Bisogna aggiungere poi che si fanno pochi tamponi: mediamente ora sono 200mila al giorno in tutta Italia, a gennaio eravamo abbondantemente oltre il milione. Anche questo porta a ipotizzare che i casi reali sono molti di più, c’è una grande sottocertificazione dei contagi».

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«500mila infezioni in Lombardia»

«È probabile - aggiunge - che in questo momento sia positivo il 5% della popolazione. Possiamo stimare 500mila infezioni in corso in Lombardia, mentre i dati ufficiali ne indicano circa 88mila». Anche oltre cinque volte i dati reali. La stima in Bergamasca potrebbe portare a calcolare circa 40mila persone positive: un po’ meno del 5% degli abitanti totali, anche perché – ricorda La Vecchia – «come sempre dopo la prima ondata la provincia di Bergamo rimane una delle aree con l’incidenza del contagio più bassa».

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