Consorzio di bonifica, tariffe più salate: rialzo del 14%, bollettini in arrivo

LA SCADENZA. L’aumento dopo quello del 2023. Gatti: «Maggiori opere in gestione, pesano anche rincari e mutui». Il pagamento entro il 30 aprile.

Un primo aumento era scattato lo scorso anno, ma anche il 2024 porta con sé un rincaro del contributo da riconoscere Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca: il rialzo è mediamente del 14%. Vero è che l’importo medio è generalmente basso e che dunque l’incremento si traduce nell’ordine di alcuni euro, ma sono in tanti ad essersene accorti, visto che storicamente sono oltre 250mila i bollettini inviati per i pagamenti.

«L’aumento c’è ed è mediamente del +14% rispetto allo scorso anno, variabile a seconda della zona, anche sulla base degli interventi fatti nei diversi comuni – spiega Franco Gatti, presidente del Consorzio di bonifica –. L’aumento è dovuto a una serie di fattori. In primis, sono aumentate enormemente le opere in gestione: negli anni passati sono state realizzate e portate a termine numerose opere, che ora vanno mantenute, e i costi sono aumentati. Se siamo diventati una provincia più sicura, con meno aree allagabili, è dovuto anche a quanto fatto negli ultimi anni, ma la manutenzione ha un costo. Sono poi aumentati tutti gli oneri legati agli appalti: negli ultimi anni sono arrivati alla scadenza diversi vecchi contratti, e al momento del rinnovo ci sono stati applicati dei rincari, legati ad esempio all’aumento dei costi energetici e più in generale all’inflazione. Incide anche l’aumento dei tassi di interesse per i mutui che il Consorzio ha in corso per la realizzazione delle opere, infine si deve anche tenere conto degli interventi di emergenza legati ad alcuni eventi, da ultimo il danno creato lo scorso anno sulla traversa della Morlana Vecchia, sul Serio».

Se per il Consorzio l’aumento medio di quest’anno è del 14% (lo scorso anno era stato indicato un +10%), la situazione varia appunto da località a località. Il Consorzio della media pianura bergamasca si estende su 105 Comuni, sconfinando anche in aree delle province di Brescia, Cremona e Lecco e coprendo una popolazione totale di circa 700mila abitanti. In città il «ritocco» pare lievemente più alto, basandosi un esempio concreto: per un bilocale il contributo è passato dai 21 euro del 2023 ai 25 del 2024 (+19%), dopo che in precedenza si era passati dai 16 euro del 2022 agli appunto 21 euro del 2023 (+31%); tra 2022 e 2024 l’aumento diventa del 56%, anche se in realtà si traduce in soli 9 euro in più.

«Si tratta di un contributo che viene speso tutto sul territorio di competenza, senza quote che vengono inviate a Roma (cioè a enti centrali, ndr), e che permette anche la messa in sicurezza del territorio – ricorda Gatti -. Tra l’altro, il contributo di bonifica è deducibile dalle tasse». Come viene specificato sul sito del Consorzio, «il contributo di bonifica è un onere deducibile nella dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta nel quale si è provveduto al pagamento (nella dichiarazione presentata nel 2024 si può chiedere la deducibilità del contributo 2023, ndr). L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che anche i contributi imposti dai Consorzi di bonifica sugli immobili soggetti a Imu, non affittati e non locati, sono deducibili dal reddito complessivo. Ciò avviene indicando l’importo pagato del tributo al rigo «altri oneri deducibili» del modello 730/Unico (nel modello 730/2024, rigo E 26 con codice 21, ndr). Non è invece deducibile il contributo consortile relativo ad un immobile locato a cedolare secca».

Per la gran parte dei bollettini 2024, la scadenza per il pagamento è fissata al 30 aprile: «In questi giorni si stanno inviando i bollettini – conclude Gatti –: per il momento non si segnalano disservizi nella distribuzione, quindi tutto si concluderà nelle tempistiche. C’è una grande puntualità da parte dei contribuenti in questi pagamenti».

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