Cori a Vlahovic, archiviata l’indagine penale per 18 ultrà atalantini

LA DECISIONE. Secondo la Procura gli insulti «riprovevoli» avrebbero avuto carattere «ingiurioso», ma il reato in questione è depenalizzato.

Una condotta certamente «riprovevole», ma riconducibile all’ingiuria (depenalizzata) anziché al reato di propaganda razzista o all’istigazione alla violenza a sfondo razziale. Con questa motivazione è stata disposta l’archiviazione dell’inchiesta penale aperta dalla Procura di Bergamo per gli insulti rivolti da una parte della tifoseria atalantina al centravanti della Juventus Dusan Vlahovic, nel corso della partita tra i bianconeri e l’Atalanta, disputata al Gewiss Stadium lo scorso 7 maggio.

Il calciatore serbo fu preso di mira con l’insulto «Sei uno zingaro», ripetuto più volte. Le indagini della Digos della questura di Bergamo, basate sulla visione dei filmati delle telecamere, avevano permesso di individuare alcuni tra i tifosi che avevano intonato il coro. Diciotto erano stati iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato contemplata dall’articolo 604 bis, che punisce una serie di condotte, tra cui la propaganda di idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale, fino all’istigazione a commettere atti di violenza a sfondo razzista.

Conclusi gli accertamenti, tuttavia, secondo la valutazione della Procura il coro dei tifosi atalantini, pur riprovevole, avrebbe avuto un carattere solamente «ingiurioso», non riconducibile alle più gravi ipotesi previste dall’articolo 604 bis: non si trattò, in sostanza, di un atto di violenza razzista, né di propaganda (non ci fu azione di proselitismo), né di discriminazione in senso stretto (cioè intesa come disparità di trattamento e di riconoscimento dei diritti), e neppure di istigazione. Si sarebbe trattato piuttosto – si legge nella richiesta di archiviazione firmata dal sostituto procuratore Giancarlo Mancusi – di una «estemporanea denigrazione fine a se stessa, non funzionale a fomentare un trattamento discriminatorio nei confronti del calciatore juventino». Secondo la Procura «la pur riprovevole condotta contestata appare piuttosto riconducibile al paradigma dell’ingiuria, penalmente non più rilevante - ancorché aggravata dall’odio razziale - poiché il reato di ingiuria è stato abrogato» nel 2016. Il gip Riccardo Moreschi, condividendo la lettura del pm, ha disposto l’archiviazione del fascicolo per i 18 tifosi indagati, perché «il fatto non è previsto dalla legge come reato». Fatta salva «la facoltà della persona offesa – scrive il pm – di promuovere giudizio civile per l’accertamento dei fatti e delle relative responsabilità».

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