Covid, cresce la pressione sugli ospedali e Bergamo aumenta i posti letto

Al «Papa Giovanni» vengono attivati 6 letti in più nella Torre 2:si potrà arrivare fino a 24. I ricoverati in tutta la provincia salgono a 82. Diciotto, invece, i casi di variante Omicron riscontrati nella Bergamasca.

La pressione si alza ancora. Lentamente ma costantemente, i ricoverati aumentano: e per essere più rapidi del virus, soprattutto se Omicron dovesse mostrare riflessi clinici, gli ospedali giocano d’anticipo e agiscono rapidamente. L’allerta attraversa le strutture dell’intera Lombardia. Al «Papa Giovanni», centro «hub» di riferimento per la Bergamasca, ieri s’è fatto il punto della situazione in un nuovo vertice dell’Unità di crisi: da oggi inizierà un nuovo aumento dei posti letto di «area medica» dedicati ai pazienti Covid. All’ospedale cittadino è stato infatti quasi saturato l’attuale livello organizzativo, che prevede 40 posti in Malattie infettive. Ieri nel tardo pomeriggio i pazienti Covid lì ricoverati erano 38, a cui si aggiungono 10 pazienti positivi ma con sintomatologia non Covid in cura per altre patologie in altri reparti (con apposite modalità di isolamento).

Da oggi per i pazienti Covid ordinari si attiverà dunque un modulo di altri 6 posti letto: procedendo sempre per moduli di 6 si potrà arrivare, a seconda delle necessità, sino a un massimo di 64 posti letto di area medica per i pazienti Covid. Queste 24 postazioni aggiuntive – addizionali cioè alle 40 già previste in Malattie infettive – saranno ricavate all’interno di un’area dedicata in Torre 2. «La situazione è monitorata giorno per giorno – spiega Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo –. Gli ingressi di pazienti Covid sono sostanzialmente stabili, anche se la tendenza è di leggero e costante incremento pur senza picchi. Se nelle ultimissime settimane eravamo a 3-4 accessi al giorno, ora siamo a 5-6». Per il momento, nessuno dei ricoverati al «Papa Giovanni» è positivo alla variante Omicron. Il rialzo globale dei contagi, in attesa dei risultati degli ultimi sequenziamenti legati alla nuova mutazione del virus, tratteggia un orizzonte di massima attenzione: «Lo scenario dei contagi continua a crescere – rileva Pezzoli –. È come all’inizio della variante Delta: si era partiti da pochi casi, ma presto è diventata prevalente. Temo che a breve possa succedere così anche con Omicron». Nella Terapia intensiva del «Papa Giovanni», sono 11 i ricoverati a fronte di 12 posti letto disponibili: sulle rianimazioni «per il momento siamo all’interno dei parametri – aggiunge Pezzoli –, anche se le previsioni potrebbero vedere un ulteriore incremento».

Ieri, tra l’altro, la Direzione generale Welfare ha diramato una nuova nota organizzativa dedicata proprio alle Terapie intensive, prevedendo l’attivazione di ulteriori posti letto in nove altre strutture della Lombardia (nessuna in Bergamasca) sino a un potenziale di 100 postazioni aggiuntive: in particolare, si legge nella nota, è stato chiesto di «partire già da subito» all’Asst Sette Laghi (Varese), all’Asst Ovest Milanese e all’Asst Lariana (Como).

La pressione ospedaliera vede così un inizio di settimana in crescita su tutta la Bergamasca. I pazienti Covid sono ora infatti 82 (9 in più rispetto a domenica): oltre ai 49 del «Papa Giovanni» (11 in Terapia intensiva e 38 in Malattie infettive), salgono a 16 quelli in cura all’ospedale di Alzano dell’Asst Bergamo Est (5 in più); l’ultimo aggiornamento dall’Asst Bergamo Ovest riferiva invece di 17 pazienti. Lo scenario, alla luce del rialzo di ricoverati, è inevitabilmente quello di un diffuso ampliamento dei posti letto disponibili: l’ultima nota della Regione indicava per le strutture «spoke» lombarde (tra cui appunto anche l’Asst Bergamo Est e Bergamo Ovest) un disegno di progressivo passaggio da 20 a 30 posti letto disponibili. Il totale regionale indicava ieri 1.420 pazienti Covid, 163 in Terapia intensiva (3 in più) e 1.257 in area medica (32 in più).

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