«Covid, un vaccino annuale per i fragili come avviene già con l’anti influenzale»

IN AUTUNNO. Pregliasco: «Per i pazienti vulnerabili la malattia non è innocua. Utile un richiamo con vaccini aggiornati alle nuove varianti». Intanto contagi ai minimi.

È tutto ai minimi. La circolazione virale, la campagna vaccinale. Il Covid è uscito dai radar, anche se sottotraccia si guarda all’autunno: proprio la «normalizzazione» del virus, ormai derubricato da pandemia a endemia, porterà a nuove scelte. Se la campagna vaccinale formalmente non è mai stata dichiarata conclusa (è ancora possibile vaccinarsi, seppur in un numero ridotto di sedi), l’autunno dovrebbe portar con sé un cambio di prospettiva: l’anti-Covid diventerà una vaccinazione «normale» come l’antinfluenzale, da offrire in maniera combinata, e con priorità agli anziani e ai fragili.

«Il Covid continuerà a circolare»

«Il Covid, pur senza più emergenza, continuerà a circolare, con un andamento a onde in funzione dell’insorgenza di nuove varianti», premette Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano: «Sul fronte della vaccinazione, l’orizzonte è quello di renderlo simile all’antinfluenzale: un richiamo annuale, con un vaccino aggiornato, da offrire prioritariamente agli anziani e ai fragili».

A Bergamo 5 nuovi casi a settimana

Gli ultimi dati sulla diffusione del Covid descrivono una situazione di decisa tranquillità: in Bergamasca l’incidenza del contagio è pari a 5 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti, sui livelli di luglio 2021, cioè i più bassi di sempre. L’andamento giornaliero indica che sia sabato 3 giugno sia lunedì 12 giugno è stato registrato – per ciascuna giornata – un solo positivo in 24 ore: si potrebbe tornare a osservare un giorno con «zero contagi», come finora accaduto solo una volta da inizio pandemia, il 22 agosto del 2020. «Dopo oltre tre anni dall’inizio di tutto, possediamo quella che viene definita un’immunità ibrida – spiega Pregliasco -: la quasi totalità della popolazione è vaccinata o è già stata infettata almeno una volta, o entrambe le cose. Quasi tutti abbiamo una base di risposta immunitaria, che ci protegge dagli effetti gravi dell’infezione. Il virus è in fase calante, anche se le nuove varianti continuano a nascere e hanno tempi di reinfezione più rapidi. È probabile che in autunno ci sia un bacino di popolazione suscettibile più ampio: il rialzo dei contagi non dovrebbe creare problemi sul sistema sanitario, ma anche per questo è importante ragionare sui richiami alla popolazione vulnerabile. La malattia per loro non è diventata innocua: la raccomandazione europea e internazionale è quella di porre attenzione e buon senso raccomandando l’anti-Covid agli anziani e i fragili in parallelo a quello antinfluenzale. Per l’antinfluenzale l’adesione è tradizionalmente attorno al 60% della popolazione target (appunto anziani e fragili, ndr): non è un dato basso, ma si potrebbe fare di più. In autunno avremo poi vaccini aggiornati alle nuove varianti». Nei giorni scorsi dalla Direzione generale Welfare si spiegava che «al momento non sono ancora pervenute indicazioni rispetto a una nuova campagna di vaccinazioni anti-Covid, mentre è stata pubblicata la circolare per la campagna antinfluenzale».

L’antinfluenzale, cosa succederà

In particolare per l’antinfluenzale, «la campagna ha già visto la realizzazione della gara per la convenzione regionale (il vaccino antinfluenzale lo acquista Regione, ndr); eventuali ulteriori dosi di vaccino anti-Covid saranno fornite dal livello centrale». E «pur non essendoci al momento una evidenza di necessità, per la campagna vaccinale anti-Covid negli anni 2021 e 2022 la Lombardia ha mostrato che, in caso di necessità, ha la capacità in poco tempo di mobilitare un numero di professionisti e organizzarli per offrire fino a 100.000 vaccinazioni al giorno». Sul tema si è soffermato la scorsa settimana anche Giovanni Pavesi, direttore generale della Direzione Welfare, a margine del «Laboratorio Sanità» promosso dall’Ats in Fiera a Bergamo: «Sull’anti-Covid – le parole di Pavesi – dovremo capire la risposta della popolazione. Stiamo facendo ragionamenti: per esempio la rete delle farmacie che si è attrezzata bene sarà sicuramente l’accesso privilegiato per tutti i cittadini».

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