Cresce l’indebitamento: nel 2021 in Bergamasca 25.509 euro per famiglia

Lo studio La Cgia di Mestre ha calcolato una crescita del 3,2% rispetto a due anni fa. L’aumento dei prezzi e il caro bollette aumentano i rischi.

Le famiglie bergamasche sono più indebitate di prima: il trend è fotografato da un recente studio della Cgia di Mestre: l’indebitamento medio di ciascun nucleo familiare bergamasco si è attestato nel 2021 a 25.509 euro, in crescita del 3,2% rispetto al 2019 (cioè al periodo pre Covid); Bergamo è così la diciassettesima provincia italiana per indebitamento. Nel complesso, in Bergamasca sono 11,935 i miliardi di euro che costituiscono l’ammontare degli «impieghi» (appunto i prestiti bancari) verso le famiglie bergamasche nel 2021; erano invece 11,705 miliardi nel 2020 e 11,563 miliardi nel 2019.

Dietro le cifre c’è però un mosaico complesso. «Ancorché lo stock dei debiti sia in aumento e gli effetti negativi del caro vita e del caro bollette siano esplosi solo dopo l’inizio di quest’anno – specifica lo studio della Cgia di Mestre –, la situazione è critica ma non drammatica. È probabile che l’incremento sia in parte riconducibile alla forte ripresa economica avvenuta l’anno scorso. Va altresì segnalato che le aree provinciali più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati. Sicuramente in queste realtà tra gli indebitati ci sono anche nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori potrebbero essere legate ai significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare che, ovviamente, sono riconducibili a famiglie benestanti».

La classifica nazionale

A guidare la classifica delle province c’è Milano, dove gli «impieghi» sono in media di 33.523 euro per famiglia (+8,1% rispetto al 2019); seguono poi Monza e Brianza (31.547 euro per famiglia, +4,9%), Bolzano (30.643 euro per famiglia, +10,5%), Roma (30.441 euro per famiglia, +6,4%) e Como (29.564 euro per famiglia, +4%) a completare le prime cinque posizioni. In coda ci sono invece Enna (9.468 euro per famiglia, +1,5%), Vibo Valentia (9.964 euro per famiglia, +2,4%) e Agrigento (10.185 euro per famiglia, +0,7All’interno %). Guardando alle regioni, la Lombardia è al secondo posto con 28.688 euro di debiti in media per famiglia: gli impieghi totali ammontano a 128 miliardi, in rialzo del 5,4% rispetto al 2019. In testa c’è il Trentino-Alto Adige con 28.883 euro, +9% rispetto al 2019; la media nazionale è di 22.237 euro per famiglia, con un incremento del 5,4% sul 2019.

Tra rincari e rischio usura

La Cgia posa poi lo sguardo sui fattori di rischio che possono accrescere l’indebitamento «cattivo»: «L’aumento esponenziale dei prezzi, il caro carburante e quello delle bollette energetiche potrebbero peggiorare notevolmente la situazione economica di tantissime famiglie italiane. Segnaliamo, in particolar modo, che molti artigiani, piccoli commercianti e partite Iva stanno pagando due volte lo straordinario aumento registrato in questi ultimi sei mesi dalle bollette di luce e gas. La prima come utenti domestici e la seconda come piccoli imprenditori per riscaldare e illuminare le proprie botteghe e negozi. Una situazione che per molte attività sta diventando impossibile da sostenere».

Altro rischio è quello dell’usura: un «fenomeno carsico», lo definisce la Cgia, perché «chi finisce nella rete di questi criminali ha spesso paura di denunciare». «E con la crisi economica ormai nuovamente alle porte – aggiunge il report – anche le forze dell’ordine denunciano da tempo molti segnali di avvicinamento delle organizzazioni criminali al mondo dell’imprenditoria, in particolar modo di quella composta da artigiani, negozianti e partite Iva».

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