Diabetici ad alto rischio, i non vaccinati sono 6.921

Lo studio dell’Ats: questi malati in caso di contagio hanno il 22% di pericolo di ricovero in più di chi ha altre patologie. Zucchi: devono proteggersi subito.

Diabete, patologia infida, spesso silenziosa per lungo tempo, e che, se non curata, comporta molti rischi e complicazioni. In tempi di Covid, i rischi aumentano, se non si è protetti dal vaccino. Lo dimostra uno studio, che l’Ats di Bergamo, Agenzia per la tutela della salute, ha attivato con l’Università di Milano Bicocca (e che a breve sarà oggetto di una pubblicazione scientifica): Alberto Zucchi, responsabile del Servizio epidemiologico aziendale dell’Ats, il professor Lorenzo Mantovani, facoltà di Medicina, Centro studi sulla Sanità pubblica dell’Università di Milano Bicocca e la ricercatrice Sara Conti, hanno censito la popolazione di diabetici (è stata presa in considerazione solo la popolazione con diabete di tipo 2) nella Bergamasca, analizzando i numeri dei vaccinati, gli effetti della protezione del vaccino nella popolazione diabetica (in termini di rischi di ricovero e di decesso) e confrontando i rischi in caso di contagio Covid tra la popolazione con una patologia cronica diversa dal diabete e quella invece con il diabete (senza altre patologie croniche o con una o più patologie oltre al diabete).

Un dato emerge su tutti: i rischi di ricovero e di decesso per i diabetici sono superiori rispetto ai rischi dei malati con di altre cronicità, sia a un mese di distanza dalla positività Covid, sia a tre mesi. Per dirla con i numeri, fatto 1 il riferimento di rischio per un soggetto cronico positivo ma senza diabete, il rischio di ricovero entro un mese dal tampone positivo per un diabetico senza altre patologie è superiore del 22,5%, del 52% con altre due o tre patologie oltre al diabete e del 66% con altre tre o più patologie. Il rischio di decesso, invece, a un mese dal contagio, sempre considerata come unità di misura 1 quella di un malato cronico con una sola patologia ma senza il diabete, aumenta del 45% per il diabetico con una o due patologie oltre al diabete e si raddoppia (97% in più), per un diabetico con tre o più patologie. L'importanza di ricorrere alla protezione vaccinale per i diabetici è più che evidente in queste valutazioni epidemiologiche, eppure in Bergamasca su un totale di 50.904 persone con diabete accertato, 6.921 (il 24% senza altre patologie, il 45,83% con una o due più patologie, e un’età media di 67 anni), ovvero il 13,65% del totale, non hanno ancora effettuato neppure una somministrazione. «Questa fascia di popolazione è molto a rischio in caso di una recrudescenza di una pandemia, e comunque, più in generale, in caso di contagio – rimarca Alberto Zucchi, responsabile del Servizio epidemiologico aziendale dell’Ats di Bergamo – . Se è vero che la copertura vaccinale per i diabetici è decisamente ampia, è molto grave che ci sia ancora una percentuale di diabetici che non ha fatto neppure una dose».

In Bergamasca, al 22 agosto di quest’anno la situazione della copertura vaccinale tra i diabetici risulta questa: su un totale di 50.904 soggetti, 42.404 hanno già effettuato un ciclo completo di vaccinazione (di cui 902 con il monodose Johnson& Johnson), ovvero l’83,3% del totale; un ciclo parziale, quindi con una sola dose, è stato effettuato da 1.579 persone ovvero il 3,1% del totale, e poi ci sono appunto 6.921 persone con diabete che non hanno neppure iniziato a vaccinarsi. «Eppure la capacità protettiva del vaccino è molto evidente – sottolinea Zucchi – . E il nostro studio mette in evidenza questa protezione sia analizzando le positivizzazioni pre e post vaccino, sia confrontando i rischi di ricoveri e decessi per i diabetici rispetto a soggetti con altre patologie». Nella popolazione diabetica esaminata, per esempio, ovvero 50.904 persone, il 2,10% di tutti diabetici bergamaschi è risultato positivo al Covid in fase pre vaccinale; la positivizzazione, tra la prima e la seconda dose di vaccino scende di un fattore 10, arriva cioè allo 0,24%. E scende ancora di più la positivizzazione in caso di completamento del ciclo vaccinale: arriva allo 0,09%, «quindi è di fatto episodica e totalmente marginale – si cita nello studio dell’Ats – ed è probabile che si tratti di quei soggetti in cui il vaccino non è stato efficace; va infatti ribadito che nessun vaccino è mai efficace al 100 in qualunque soggetto».

In caso di positività, lo studio mette in evidenza anche come la distribuzione delle percentuali di ricovero tra diabetici (sia senza altre patologie sia con più o altre patologie), sia superiore rispetto ai ricoveri di soggetti che hanno altre patologie croniche (una o più): su 3.025 diabetici in totale (con nessuna o altre patologie concomitanti) con tampone positivo, entro un mese il 40,99% ha avuto un ricovero per Covid, mentre su 14.088 altri pazienti cronici risultati positivi, la percentuale dei ricoverati entro un mese è del 25%. Percentuali più alte tra i diabetici rispetto agli altri cronici anche per i decessi: a un mese dal primo tampone positivo su 3.015 diabetici contagiati dal Covid i decessi sono il 4,66%, su 14.088 altri pazienti cronici positivi, a un mese dal primo tampone la percentuale di decessi è quasi la metà, il 2,39%. «Il messaggio da rilanciare, con forza, è uno solo – ribadisce Zucchi – : i diabetici che non l’hanno ancora fatto si vaccinino il prima possibile».

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