Ecco il piazzale degli Alpini
come (forse) non avete mai visto

La storia per immagini di quello che ora è uno dei punti più caldi della sicurezza in città.

Cosa fare di piazzale Alpini?Qualche risposta potrà arrivare dal concorso d’ideeche Palafrizzoni ha bandito insieme all’Ordine degli architetti. Noi abbiamo pensato grazie allo sterminato archivio di Storylab di fare un viaggio nel tempo, ripercorrere cioè la storia di uno spazio tanto centrale quanto problematico, come del resto lo sono un po’ tutte le piazza vicine alla stazioni, in Italia e in Europa.

Cinque fotografie che ripercorrono una storia in bianco e nero, quella di piazzale Alpini, appunto. La prima è una bellissima fotografia aerea del lontano 1924, dove l’area è irriconoscibile se non fosse per la presenza dell’Itc «Vittorio Emanuele». Ecco la prima ala dell’Istituto Tecnico conclusa nel 1922 e antistante il giardino classicista disegnato probabilmente dall’ing.Ernesto Suardo, tutto in funzione dell’edificio scolastico» scrive su Storylab Paolo Mazzariol, commentano la foto caricata da Roberto Brugali.

La seconda è stata caricata solo pochi giorni fa, ed è tratta dall’immenso Archivio Wells. Molto agrosilvopastorale, con sullo sfondo la chiesa delle Grazie.

La terza è degli anni ’50, e in piazzale Alpini non c’è ancora il monumento... Sempre di Roberto Brugali che sottolinea come la didascalia della foto chiami lo spazio «Parco Lussana». Del resto la via di fronte al «Vittorio Emanuele II» ha questa intestazione, anche se il liceo che porta il suo nome è sul lato opposto dell’edificio.

E arriviamo al 1962, anno dell’inaugurazione del monumento all’Alpino: è il 18 marzo, giorno della 35ª adunata nazionale, come ricorda Adriano Rosa. E di gente ce n’era decisamente parecchia, come si evince nella foto caricata ancora da Roberto Brugali.

Infine, una nota di colore, sociale verrebbe da dire: una foto di un clochard che bazzicava in zona negli anni ’70. Come dire che l’area ha sempre avuto anche le sue sacche di marginalità. C’è chi dice che si chiamasse Rocco e fosse famoso per la sua stampella... La foto è stata caricata da Piero Bellavita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA