«Emergenza sfratti per morosità incolpevole, vanno bloccati subito»

Mara Ghidorzi. «Non puntiamo a governare la Regione, ma a superare la soglia del 3%» spiega la candidata del movimento guidato da Luigi De Magistris.

«Siamo realisti. Non puntiamo a governare la Regione, ma a superare la soglia del 3% per entrare in Consiglio regionale e avere una rappresentanza. L’obiettivo è di avere 2 consiglieri che facciano sentire la voce dei territori». Mara Ghidorzi è candidata alla guida della Regione per Unione Popolare, il movimento guidato da Luigi De Magistris e sostenuto da Potere al Popolo e Rifondazione Comunista.

Quali sono le priorità della politica regionale di cui occuparsi all’esito del voto?

«I temi della sanità e della casa. Guardiamo in faccia la realtà: aumentano gli sfratti per morosità incolpevole, bisogna bloccarli subito. La questione dell’emergenza casa in Lombardia merita una risposta urgente. Avere un tetto sotto cui dormire è un diritto costituzionale che oggi in Lombardia non viene applicato».

E sulla sanità?

«Il tema dirimente è la sanità pubblica. Occorre che nell’approccio alla sanità si torni ad un accesso universalistico: ad oggi in Lombardia sempre più persone non possono curarsi perché le liste d’attesa sono lunghissime e, se non hai i soldi per rivolgerti a un privato, rischi di non poter avere accesso alle cure. Il rapporto tra pubblico e privato è da rifondare. Noi vogliamo scardinare il principio di sussidiarietà, quel principio che fa sì che ad oggi più della metà del bilancio regionale sia destinato a reggere comunque la sanità privata. Ma anche nelle politiche sulla formazione, il lavoro e la casa, il pubblico va rimesso al centro».

Qual è la ricetta per un trasporto pubblico efficiente?

«Innanzitutto Trenord va azzerata. La sua gestione del trasporto è fatta di sprechi ed inefficenze. Pensiamo invece che serva un vero rilancio del trasporto pubblico locale ferroviario, potenziando le corse e le tratte, in alcune zone lombarde c’è ancora il binario unico. Poi va fatto un lavoro di coordinamento e pianificazione per un sistema integrato dei trasporti che metta in connessione i treni e le corse urbane ed extraurbane, ora c’è un’anarchia su orari e coincidenze. Pianificazione che solo il pubblico può fare».

Cosa fare per l’ambiente?

«Siamo l’unica forza politica che si pone in discontinuità con le scelte della Regione. Sia il centrodestra sia il centrosinistra portano avanti politiche di cementificazione del territorio e la logica dei grandi eventi. Noi siamo contrari a questo modello di sviluppo. La Lombardia deve essere una Regione a stop consumo di suolo. Basta costruzione di nuove autostrade e tangenziali, utili non alla collettività ma al partito del cemento e stop ai grandi eventi che impattano sul territorio, devastando valli e terreni agricoli. Serve una grande cura del territorio che oggi manca».

A quale elettorato si rivolge?

«All’elettorato di sinistra, ma puntiamo anche a recuperare voti tra il grande partito dell’astensione. Molti non votano più perché sono stufi di questi modelli fotocopia. Vogliamo ridare passione alla gente e si può essere differenti mettendo al centro i margini, cioè quelle persone espulse dalle città sempre più a misura dei ricchi e che fanno fatica ad arrivare a fine mese».

Quali sono le differenze con la proposta del centrosinistra che sostiene Majorino?

«La questione del consumo di suolo ci divide nettamente. Lui e il centrosinistra sono favorevoli alle Olimpiadi invernali e a progetti di grandi autostrade e tangenziali, come la Mantova-Cremona. Penso anche al sindaco di Bergamo Gori, che non ascolta minimamente le istanze degli abitanti e costruisce una linea ferroviaria per l’aeroporto che va a squartare il quartiere Boccaleone, mente gli abitanti chiedevano di farla passare sotterranea. Il tema della partecipazione fa sì che non ci possiamo alleare con questo schieramento che non ascolta i cittadini».

Quali sono le priorità da portare avanti nella Bergamasca?

«Oltre ai trasporti, a Bergamo bisogna rilanciare la medicina territoriale, mancano i medici di base come in altre province e sono carenti i presidi di guardia medica. La Bergamasca inoltre è la provincia con il più alto tasso di poli della logistica e scienze commerciali che stanno distruggendo il piccolo tessuto di piccole attività commerciali. Noi vogliamo invertire la rotta e dare un sostegno a piccoli negozi e botteghe, anche per ridare linfa ai piccoli Comuni delle valli che si stanno svuotando. Lo spopolamento delle valli è da mettere al centro dell’agenda politica».

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