Emergenza siccità, prima frenata: le sorgenti soffrono ancora, ma meno autobotti per i rifornimenti

La crisi idrica. Le piogge hanno rinfrescato riducendo i consumi per i giardini. Acquedotti, livelli migliorati dopo settimane. I sindaci: all’utente non è mai mancata.

I sacchetti d’acqua distribuiti dalla popolazione sono ormai un lontano ricordo, così anche i razionamenti notturni. E settimana scorsa i rifornimenti con autobotti dei bacini più a secco sono stati limitati. Rifornimenti non per situazioni di emergenza ma per mantenere comunque il livello alto. Resta il fatto che le sorgenti continuano a essere in sofferenza, così come permangono a rischio moderato (ovvero che la risorsa è disponibile a condizione di ridurre gli usi non essenziali) 52 Comuni (tra quelli gestiti da Uniacque). A fotografare la situazione della nostra provincia è infatti ancora Uniacque, il gestore del servizio idrico integrato. Che rileva come, nel consueto report settimanale, quanto a numero di Comuni a rischio, la situazione è rimasta nella sostanza invariata rispetto a sette giorni prima. Questo nonostante i due giorni di pioggia di settimana scorsa. «Il temporale del primo giorno ha fatto poco – dice l’amministratore delegato di Uniacque Pierangelo Bertocchi –. Meglio il giorno dopo, quando la pioggia è durata più a lungo. Ha avuto soprattutto l’effetto di rinfrescare prati e giardini: quindi di ridurre proprio i consumi di chi, in genere di notte, bagnava orti o giardini».

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Le zone critiche

«Ma le sorgente restano comunque in sofferenza – continua l’ad di Uniacque –. Non sono cioè tornate ai livelli normali. Le zone critiche restano la Val Serina, la Valle Imagna e alcuni paesi della Val Brembana. Settimana scorsa i rifornimenti dei bacini con autobotti sono stati inferiori e per mantenere alto il livello, non per emergenze». E di una situazione che potrebbe avere superato il periodo peggiore riferiscono anche i sindaci dei comuni delle aree più a rischio. Dove, nei giorni di maggiore siccità, erano arrivati anche i sacchetti d’acqua. Ma ora la popolazione turistica andrà calando e quindi anche i consumi.

«Alla fine ne abbiamo distribuito solo a due o tre persone di una cascina – dice il sindaco di Dossena Fabio Bonzi –. La situazione di un mese fa non è quella di oggi. Ai cittadini non è mai mancata l’acqua dal rubinetto». Così anche il vicino comune di Serina. «Alla fine durante tutta estate – dice il sindaco Giorgio Cavagna – l’acqua è mancata dai rubinetti per due-tre ore una sera, ma a causa di una guasto e non per siccità. E solo in una zona periferica del paese. Da inizio stagione ci siamo dotati di sacchetti d’acqua ma che non abbiamo mai utilizzati Li terremo, comunque, anche inverno, in caso di emergenze. La nostra preoccupazione erano soprattutto i giorni centrali di agosto. Poi sono state effettuate della riparazioni importanti sulla rete e il periodo più critico è stato superato. Avevamo anche il bacino più a valle con il troppo pieno e l’acqua in eccesso veniva portata a Cornalba. Dopo diversi giorni senza rifornire con autobotti i bacini, si è ripreso lunedì, ma solo per tenere il livello un po’ più alto. Il cittadino, quindi, durante l’estate non si è accorto neppure dell’emergenza: l’acqua è sempre arrivata dai rubinetti».

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Ed è questa un po’ la considerazione che fanno anche gli altri sindaci delle zone cosiddette a rischio: i rifornimenti con le autobotti dei bacini, le ordinanze in cui si invitava la popolazione a evitare l’uso dell’acqua per orti e giardini, ha consentito di fatto di non fare mai mancare l’acqua dai rubinetti delle case. Anche in un altro comune dove erano stati utilizzati i sacchetti d’acqua – Costa Imagna – la situazione sembra andare migliorando. «Sono ormai trascorsi due mesi – dice il sindaco Umberto Mazzoleni – e non abbiamo più avute particolari emergenze. Peraltro anche in quella occasione la mancanza d’acqua era dovuta a un guasto alla rete».

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