Ex Nuovo, ultimatum di Conad. «Decisione entro dicembre»

Lievitati i costi del recupero, i proprietari prendono tempo, ma il marchio scalpita per poter aprire il punto vendita con ristorante.

Si allungano ancora i tempi per il recupero dell’ex teatro Nuovo, destinato a diventare un punto vendita delle eccellenze enogastronomiche italiane. I proprietari dello storico edificio di largo Belotti attendono di sapere se la prossima Finanziaria consentirà agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni, prima di dire il sì definitivo all’offerta della Conad. «Siamo in attesa di capire se potremo godere di incentivi per la ristrutturazione – spiega l’avvocato Giorgio Nosari – i costi sono alti e i bonus fanno la differenza». L’ipotesi della cessione al gruppo della grande distribuzione non è tramontata, ma bisognerà attendere almeno la fine dell’anno. Conad scalpita. Ivano Ferrarini, ad di Conad Centro Nord, attende da quattro anni il via libera all’operazione.

« Ci siamo detti disponibili in tutti i modi, ormai l’attesa dura da troppo tempo. Ora dipende solo dalla proprietà. Se ci danno il via siamo pronti a partire ma a fine anno va presa una decisione». Se i tempi dovessero andare ancora per le lunghe, Conad potrebbe valutare altri spazi. «Aprire a Bergamo un punto vendita con ristorante annesso resta un nostro obiettivo – continua Ferrarini –, nel caso valuteremo altre soluzioni».

Certo si tratta di trovare spazi ampi, «una location adeguata in centro città per l’offerta commerciale prestigiosa» cui sta pensando Conad, che già nel 2017 aveva preventivato di investire nell’ex Nuovo due milioni di euro. Siglando un contratto di affitto per nove anni e dicendosi disponibile a sostenere parte dei lavori di riqualificazione dell’edificio. Stando al progetto di recupero iniziale, il piano terra dell’ex teatro verrebbe destinato alla vendita dei prodotti della linea Sapori&Dintorni mentre al primo piano troverebbe posto un ristorante. Dall’amministrazione comunale è già arrivato il via libera al cambio d’uso e alla riduzione degli oneri, risolto anche il problema del carico e scarico merci in via Verdi. Negli anni le condizioni dell’edificio sono peggiorate e i costi del restyling sono cresciuti. Tetto, facciate e impianti sono da rimettere a nuovo. «Ci piacerebbe poter realizzare il progetto entro il 2023, quando Bergamo e Brescia saranno Capitale della Cultura. Sappiamo bene che l’enogastronomia avrà un ruolo importante nella partita, ma non possiamo più aspettare», dice Ferrarini.

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