Già 40 mila bergamaschi a letto
Influenza, il picco è in arrivo

Prima forte ondata di influenza dall’inizio dell’anno: con il rientro a scuola degli studenti e la ripresa delle attività, il virus si è diffuso, causando un brusco aumento dei casi rispetto alle settimane precedenti.

Circa 40 mila i bergamaschi finiti a letto finora con febbre, dolori articolari e problemi a carico dell’appartato respiratorio. Ma i numeri sono ancora contenuti, il picco dell’influenza si avvicina: è atteso tra la prossima settimana e l’inizio di febbraio.

«Entro la fine della stagione raggiungeremo fino a 100 mila malati» commenta Marco Rizzi, direttore del reparto Malattie infettive del Papa Giovanni XXIII. A confermare il boom dell’influenza è anche il report della rete di sorveglianza Influnet, coordinata dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, il Centro interuniversitario per la Ricerca sull’influenza, gli assessorati regionali alla sanità, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta e i laboratori universitari di riferimento. Il report raffronta i trend settimana per settimana, per tutto il periodo influenzale. In questi mesi, i medici sentinella che partecipano alla raccolta dati, inviano informazioni costanti riguardanti la frequenza di sindromi influenzali riscontrate tra i propri assistiti. Ne esce una fotografia, regione per regione, con particolare attenzione anche alle fasce d’età. «Nella seconda settimana del 2020 – si legge nel report – brusco aumento del numero dei casi di sindrome simil-influenzale, soprattutto nei giovani adulti e negli anziani, rispetto ai bambini sotto i cinque anni». In Italia, l’incidenza è «pari al 6,2 per mille assistiti» con «Piemonte, Lombardia, Liguria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e Sicilia tra le regioni maggiormente colpite». I più a rischio sono i bambini: «Al di sotto dei cinque anni, si osserva un’incidenza pari a 10,7 casi per mille assistiti», si legge ancora nel documento InfluNet che conferma: «Nella seconda settimana del 2020 la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali continua a salire dopo il lieve calo dovuto alla chiusura delle scuole nelle festività natalizie».

I casi stimati a livello italiano, nella seconda settimana del 2020, sono circa 374.000, per un totale di circa 2.268.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. Tendenza confermata a livello locale, dove si è toccata quota 40.000 malati da inizio stagione: «Il territorio orobico è in linea con il trend nazionale – conferma Rizzi – proiettando la stima parliamo di complessivi 40 mila bergamaschi che hanno contratto l’influenza fino a oggi. Si tratta di un virus, rispetto a quelli che abbiamo avuto un passato, non particolarmente aggressivo. Se ogni anno parliamo di un tasso di incidenza compreso tra il 4 e il 12 per mille, contiamo per la fine di questa stagione, attorno a marzo, di attivare a circa 100 mila bergamaschi colpiti da influenza».

I numeri raddoppieranno, dunque, nelle prossime due settimane, quando è atteso il picco: «Tranne in casi eccezionali, come capitato nel 2018, avviene generalmente a seguito della riapertura delle scuole e la ripresa delle attività – sottolinea l’esperto – quindi attendiamo i numeri più alti tra la metà di gennaio e l’inizio di febbraio». Attualmente l’attività ospedaliera prosegue senza alcun caso aspetto critico: «Al momento non registriamo un aumento dei ricoveri legati all’influenza – prosegue Rizzi –, ma ci aspettiamo un incremento nelle prossime settimane. Normalmente ricoveriamo persone fragili, con patologie croniche concomitanti che vedono i sintomi peggiorare a causa dell’influenza».

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