Giovane mamma muore a 40 anni. «Ha dedicato tutta la vita agli altri»

IL LUTTO . Francesca Donati aveva scoperto poco più di un anno fa la malattia. Era tesoriera della «Malinovskyi Charity» fondata dalla moglie dell’ex centrocampista atalantino. «Instancabile nell’organizzare iniziative benefiche».

«Non ho conosciuto persona più buona di lei». È mancata a soli 40 anni Francesca Donati, molto apprezzata a Bergamo per la sua attività filantropica dedicata al prossimo. A poco più di un anno dalla scoperta della malattia, la giovane mamma si è dovuta arrendere, non senza aver combattuto fino all’ultimo pensando alla sua splendida famiglia, che le è sempre stata accanto. Francesca, originaria di Castelli Calepio, è spirata domenica 13 agosto poco prima dell’alba nella sua casa di Gorle, tra le braccia del marito Roberto. Domenica per tutto il giorno è stato un continuo via vai di amici e parenti, che hanno portato mazzi di fiori e condoglianze, accompagnati da ricordi e aneddoti capaci di svelare l’anima buona e profonda di Francesca, sempre disponibile – anche nei mesi più difficili – a scendere in campo per aiutare chi aveva più bisogno. Non si è mai fermata, anche se la malattia avanzava.

L’attività benefica

La giovane donna era infatti completamente dedita alla famiglia e tesoriera dell’associazione «Malinovskyi Charity», fondata da Roksana, moglie di Ruslan, ex centrocampista atalantino. Si è sempre distinta per le iniziative organizzate per raccogliere fondi da devolvere a progetti in Italia e in Ucraina. Il primo appuntamento con la serata di beneficenza, il 16 giugno scorso «Da Mimmo Ai Colli», aveva registrato un grande successo con decine di migliaia di euro raccolti per la popolazione in guerra ma anche per l’acquisto di due culle termiche, una destinata al Papa Giovanni XXIII e la seconda all’ospedale di Odessa.

«Proprio in occasione della serata di gala, Francesca aveva iniziato ad avvertire qualche linea di febbre – ricorda commosso il marito Roberto Carminati, sposato nel 2010 e imprenditore molto noto, fino a novembre scorso a capo di Intesa Costruzioni –. Le visite e i successivi controlli hanno purtroppo evidenziato un male aggressivo, tanto che i medici ci avevano subito preparato al peggio. Mia moglie ha lottato con tutte le sue forze per cercare di guarire, lo faceva per i nostri due figli. Abbiamo fatto di tutto per cercare ogni tipo di cura, tanto che anche ieri (sabato 12 agosto, ndr) ho contattato il primario di un ospedale di Treviso che aveva eseguito un importante intervento su un paziente con una patologia simile a quella di mia moglie. Stiamo ricevendo tantissimi messaggi di cordoglio e ringrazio tutti per la vicinanza». Tantissimi hanno infatti voluto testimoniare affetto e vicinanza al marito e ai figli di Francesca. La morte di Francesca è coincisa con il compleanno della seconda figlia, che ha deciso di chiedere in regalo a tutti i presenti alla veglia un biglietto con un pensiero dedicato alla sua mamma. La notizia della scomparsa di Francesca ha subito superato anche i confini nazionali. Tra le prime persone a essere avvisate c’era proprio Roksana Malinovskyi, che dalla Francia sta facendo di tutto per rientrare in Italia e partecipare ai funerali dell’amica, in programma lunedì 14 agosto alle 16 nella chiesa parrocchiale di Gorle.

I ricordi

«Non ho mai incontrato persona più buona di Francesca – commenta commossa Roksana –. Metteva anima e cuore in tutto quello che faceva e adorava organizzare iniziative benefiche per raccogliere fondi da destinare ai più bisognosi. Quando le chiedevamo qualcosa, non diceva mai di no e ha fatto veramente tantissimo grazie alla sua capacità di organizzazione e alle sue conoscenze. Ha mostrato il sorriso sino alla fine e ancora non crediamo alla sua scomparsa». L’amica Margherita Molinari la ricorda «estremamente generosa e di grandissima vitalità, solare e capace di regalare luce a tutte le persone che le stavano accanto. Ha sempre affrontato la malattia con una forza incredibile, nella speranza della guarigione». Laura Pesenti, direttrice del coro degli studenti dell’Università di Bergamo, sottolinea come «Francesca ha dato tutto per il progetto dedicato ai bimbi prematuri, che ha permesso di acquistare culle per l’ospedale di Odessa e per la Tin (Terapia intensiva neonatale) di Bergamo. Anche nei mesi scorsi, pur soffrendo a causa della malattia, si è sempre proposta per portare avanti i progetti dedicati al prossimo: un vero esempio». Il parroco di Gorle, don Luigi Gherardi, ricorda che «con Francesca ci siamo incontrati numerose volte perché eravamo in cura entrambi alle Gavazzeni. Era una persona positiva e molto solare che voleva guarire per stare vicina al marito e ai figli. Nell’ultimo periodo è stata molto seguita dal curato don Mario Carrara».

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