Guardie giurate, 150 «vedette» a costo zero per la città e sei Comuni

L’iniziativa. Firmato il protocollo tra istituti di vigilanza e prefettura. Segnaleranno anche anomalie non previste dal servizio. Ne beneficeranno Bergamo, Treviglio, Dalmine, Seriate, Romano, Caravaggio e Albino.

Come avere circa 150 «vedette» in più, oltre alle pattuglie delle forze dell’ordine, senza sborsare un euro? Istituzionalizzando la collaborazione tra forze di polizia e le guardie giurate degli istituti di vigilanza, che da mercoledì 18 gennaio, nei loro percorsi di ispezione e sorveglianza di abitazioni private, aziende e uffici, saranno tenute anche a segnalare alle centrali di polizia, carabinieri, Guardia di finanza e polizie locali, situazioni anomale, di modo che le forze dell’ordine possano intervenire.

La ricetta è contenuta nel protocollo d’intesa «Mille occhi sulla città», stipulato ieri durante la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tra la prefettura, i 7 Comuni bergamaschi interessati e sei istituti di vigilanza. Si tratta di un documento che a livello nazionale era stato rinnovato un anno fa con l’accordo tra ministero dell’interno, Anci e rappresentative degli istituti di vigilanza. Ora è attivo anche in Bergamasca. Sette i Comuni che hanno aderito, su invito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, il quale ha ritenuto opportuno scegliere i Comuni sopra i 15mila abitanti. Dunque, del servizio beneficeranno Bergamo, Treviglio, Dalmine, Seriate, Romano, Caravaggio e Albino. Hanno dato la disponibilità Fidelitas, Sorveglianza Italiana, Vigilanza Group, Vbc Securitas, Civis e Sicuritalia. In pratica, le guardie giurate non devieranno dai loro percorsi di sorveglianza privata e questo quindi non comporterà costi sia per l’istituto da cui dipendono che per i Comuni.

Durante il servizio potranno però «svolgere compiti di osservazione e raccogliere elementi di informazione di particolare utilità per le forze dell’ordine». In parole povere, le guardie - come è sempre stato, del resto - non potranno intervenire e sostituirsi alle forze dell’ordine, ma segnaleranno a queste ultime, tramite le proprie centrali operative, informazioni utili. In questo modo si conta di ottenere 50 vedette in più per ognuno dei tre turni necessari ai servizi di controllo. «Nella sicurezza partecipata questo è un ulteriore tassello - commenta il prefetto Giuseppe Forlenza -. Il protocollo rappresenta l’attenzione particolare che hanno lo Stato e le forze dell’ordine verso una città che si appresta a divenire capitale della cultura».

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