Il Demanio «sblocca» il recupero della Montelungo: c’è l’ok al nuovo accordo

Il recupero Nulla osta alla proposta d’integrazione siglata lo scorso febbraio tra Università, Comune, Cassa depositi e prestiti e Regione. Congrui i servizi aggiuntivi individuati per far quadrare i conti.

Nulla osta per poter andare avanti e concludere l’operazione nel migliore dei modi. In estrema sintesi si può riassumere così il senso della risposta che l’Agenzia del Demanio ha fatto avere nei giorni scorsi all’Università di Bergamo sulla proposta di integrazione all’accordo di programma siglato nell’estate del 2020 con il Comune, la Regione e Cassa depositi e prestiti per il recupero dell’ex Caserma Montelungo, in via San Giovanni, creando anche quei posti letto di cui l’ateneo ha bisogno, in risposta al crescente numero di immatricolazioni di studenti fuori sede ed internazionali. La proposta si era resa necessaria dopo che il Demanio aveva rivisto al ribasso le valutazioni economiche contenute nel documento originario, e in base al quale c’erano da «recuperare» 2 milioni e 600mila euro per far quadrare i conti. Siglata nel febbraio scorso, l’ integrazione, di fatto, non cambiava il prezzo d’acquisto (22 milioni e 260mila euro per la «Montelungo» e 7 milioni e 700 mila euro per l’attigua caserma Colleoni), ma attribuiva all’Università l’utilizzo in concessione d’uso di alcuni servizi aggiuntivi, quali la parte sopraelevata del piazzale esterno, 40 posti del parcheggio interrato e un infopoint, quantificando il tutto in 2 milioni e 600mila euro, la cifra necessaria per chiudere il cerchio.

Contenendo però una perizia di parte (fatta dal Comune), il Collegio dei revisori del conti dell’Università aveva ravvisato la necessità di sottoporre nuovamente la proposta di integrazione ad un parere terzo, in fattispecie ancora quello del Demanio (contrario il Comune, secondo cui non c’era alcun bisogno di un nuovo parere di congruità). L’Università aveva allora provveduto ad affidare ad un tecnico terzo la valorizzazione dei diritti oggetto dell’integrazione dell’accordo di programma concordati con i soggetti coinvolti (Comune di Bergamo e Cassa depositi e prestiti) e condivisi anche con Regione Lombardia. I risultati erano poi stati trasmessi all’Agenzia del Demanio per la verifica di congruità.

l’Agenzia del Demanio ha fatto una sottolineatura estremamente importante, vale a dire che la proposta presentata è certamente migliore delle precedenti, tanto da rendere l’accordo di programma ben più solido di quanto fosse in passato

Pare di capire che il Demanio, nella sua risposta, abbia confermato la posizione di Palazzo Frizzoni, ma bene comunque aveva fatto il neo rettore Sergio Cavalieri a chiedere un’ulteriore verifica, in modo tale da sgombrare il campo da qualsiasi equivoco una volta per tutte. Al di là di questo e di un paio di sottolineature sul valore delle nuove pertinenze (su cui sarà necessario lavorare ancora un pochino), l’Agenzia del Demanio ha comunque fatto una sottolineatura estremamente importante, vale a dire che la proposta presentata è certamente migliore delle precedenti, tanto da rendere l’accordo di programma ben più solido di quanto fosse in passato.

Collegio di vigilanza

Ora il «nuovo» accordo di programma dovrà passare al vaglio del Collegio di vigilanza, ma l’operazione Montelungo sembra ormai avviata verso una felice conclusione, attesa non solamente da tutti i soggetti in campo, ma dalla stessa città che, a lavori finiti, vedrà recuperata a nuova vita una porzione del tessuto urbano sempre più centrale nelle dinamiche cittadine, anche e soprattutto per gli intrinsechi risvolti sociali ed educativi. Manca davvero poco: serve la serietà e l’impegno di tutti per raggiungere un risultato strategico per la città.

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