Il gas è sempre più caro, in ottobre +74%: «Nei condomini insolvenza e conti in rosso»

Crisi energetica. L’Arera ha stimato l’ennesimo rialzo del prezzo nel mese in cui verranno accesi i termosifoni. Gli amministratori: «C’è chi sta chiedendo rate aggiuntive per far fronte ai rincari ed evitare tagli alle forniture».

È solo un «antipasto», ed è l’ennesimo boccone amaro di quest’inizio autunno. Arera, l’Autorità di regolazione per l’energia, ha infatti previsto che per ottobre il prezzo del gas sarà di 183,41 euro al megawattora: fuor di tecnicismi, vuol dire che si avrà un aumento del 74% rispetto alle precedenti bollette. Un dato ancora provvisorio – e legato solo a chi è ancora in regime di tutela – che sarà in realtà poi ricalcolato a breve: il valore pubblicato nei giorni scorsi dall’Autorità è infatti «finalizzato esclusivamente a fornire un’indicazione agli operatori per quantificare una stima prima che si sia formato il prezzo del mese di riferimento oggetto di fatturazione». A novembre poi ci sarà un conguaglio, in linea con il passaggio alla fatturazione mensile introdotto nelle scorse settimane dalla stessa Arera, e verranno rifatti i conti con i prezzi mensili definitivi.

Difficile quantificare il peso reale di questo ulteriore rimbalzo, vista la volatilità del mercato: una stima arriva da Assoutenti, che parla – qualora si confermassero questi rincari anche per i mesi a venire – di una «maxi-stangata da 2.942 euro su base annua, solo per la spesa legata alle forniture di gas».

Le previsioni non sono affatto incoraggianti, almeno quelle economiche; lo si temeva da tempo, ma ora ci siamo: con l’apertura, il 22 ottobre, della stagione dei termosifoni accesi, ripartirà dunque anche la corsa al rialzo delle bollette del gas. Non resta che sperare nelle previsioni meteorologiche e in un inverno non così rigido.

Il nodo condomini

Perché un problema c’è ed è serio per tutti, naturalmente, ma soprattutto per un terzo dei circa 1.800 condomini della città, ovvero quelli che hanno ancora il riscaldamento centralizzato: le spese crescono, le rate da pagare pure e l’eventualità che più di qualcuno non riesca a tenere il passo, è concreta. Con il rischio che il condominio non ce la faccia più a pagare il conto salatissimo delle bollette. È la preoccupazione degli amministratori di condominio che in questo contesto di grande incertezza temono per le capacità di solvenza dei loro amministrati. I segnali di crisi sono già evidenti: mai come in questi mesi si aveva assistito a ritardi di pagamenti e conti in rosso anche in condomini finora considerati «sani». «Quelli che hanno già problemi d’insolvenza sono all’incirca il 10% – spiega Cristiano Angioletti di Anaci, l’associazione degli amministratori condominiali –; ma con l’inverno che si avvicina potrebbero aumentare. Il rincaro delle materie prime determina un aumento delle bollette per ogni singolo condomino, tuttavia i redditi negli ultimi mesi non sono aumentati». In altre parole, chi già faceva fatica a pagare le spese condominiali, non è detto che riesca a farlo ancora, con i prezzi delle bollette del gas che cresceranno oltre il 70% rispetto alla stagione termica passata, quando già si era registrato un incremento del 30-35% rispetto all’anno precedente. E questo è un problema che riguarda tutti, anche chi ha il riscaldamento autonomo: l’aumento vertiginoso delle bollette di luce e gas peserà senz’altro sulle tasche di tante famiglie, che potrebbero essere costrette a “sacrificare” proprio le rate delle spese condominiali.

«Il nostro compito – spiega Sara De Palma, segretario di Anaci Bergamo – è di cercare di evitare un conguaglio esagerato a fine stagione. Molti di noi hanno provveduto a chiedere una rata extra ai condomini già in primavera, per riuscire a chiudere la situazione debitoria della gestione scorsa nel più breve tempo possibile». Una rata aggiuntiva, quest’anno, potrebbe però non bastare: «Stiamo seguendo giorno per giorno l’evoluzione del prezzo del gas – dice ancora Angioletti –. La mia preoccupazione non è per la disponibilità della materia prima, ma per i mancati pagamenti che potrebbero determinare delle interruzioni di fornitura. Noi amministratori ci stiamo preoccupando di parlare ogni giorno con i fornitori, nel tentativo di fare da cuscinetto tra loro e i condomini in difficoltà».

«Serve responsabilità»

La soluzione ponte per evitare l’interruzione delle forniture è quella di chiedere uno sforzo ulteriore a chi è in regola con i pagamenti, con il rischio però di generare tensioni all’interno dei condomini e di aprire di eventuali, nuovi contenziosi. «C’è bisogno di un senso di responsabilità da parte di tutti – dice ancora De Palma –, anche nei comportamenti da tenere per ridurre i consumi». «Per recuperare i soldi di chi non paga serve tempo – spiega Maurizio Bianzini, amministratore Anaci –, intanto però le bollette sono da pagare. Nei casi più gravi, oltre ai tagli delle forniture, le ditte potrebbero arrivare a bloccare i conti correnti dei condomini, con conseguenze ancora più gravi. Finora siamo sempre riusciti a gestire anche le situazioni più delicate, magari intervenendo su altri fornitori, ma con le prospettive di aumento che abbiamo da qui ai prossimi mesi, non sappiamo davvero dove andremo a finire».

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