Influenza, casi in aumento: «In anticipo, serve vaccinarsi»

IL VIRUS. La Regione conferma il trend precoce della stagione. Primi accessi anche ai Pronto soccorso. I medici: «Ma niente focalai, malanni e Covid».

Circolano i virus di stagione e ora a tutti gli effetti anche il virus influenzale di tipo A, quello «classico». Dopo il preludio delle scorse settimane, con il progressivo diffondersi delle patologie simil-influenzali oltre al «solito» Covid, adesso l’intensità va via via crescendo.

Al momento l’impatto dell’influenza non è significativo, ma il sistema si sta preparando ad affrontare un maggior afflusso, in attesa del picco atteso attorno al periodo delle feste

«In linea con gli altri Paesi»

Giovedì 20 novembre lo ha confermato anche la Regione, segnalando «un aumento dei casi di influenza rilevati nelle ultime settimane»: «L’incremento dei tamponi positivi per virus influenzale A, sia dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta sia nei pronto soccorso – specificano da Palazzo Lombardia -, è in linea con quanto sta accadendo in altri Paesi ed è riconducibile a una possibile anticipazione della stagione influenzale».

Picco durante le feste

A livello lombardo risulta confermato il ceppo dell’influenza nel 12,2% dei test prescritti da medici di base e pediatri a pazienti con sintomi sospetti, contro lo 0,9% dello stesso periodo di un anno fa, mentre in pronto soccorso l’incidenza è dell’11% a fronte del 2% di un anno fa. La «prima linea» in questa fase è rappresentata soprattutto dai medici di base: «Di focolai veri e propri ancora non ne vediamo – premette Marco Agazzi, presidente provinciale del sindacato Snami -. Restano prevalenti le forme para-influenzali e anche il Covid, che continua a giocare una buona parte delle infezioni respiratorie». Soprattutto tra i più fragili, l’influenza può causare conseguenze serie. Il Pronto soccorso dell’ospedale «Papa Giovanni» ha registrato i primi accessi di questo tipo, in una situazione comunque senza particolari allarmi. All’Asst Bergamo Est, «un aumento era stato registrato già a cavallo tra ottobre e novembre, con un +10% di utenti, poi rientrato nelle ultime settimane – spiega Filippo Manelli, direttore dei Pronto soccorso dell’Asst -. Al momento l’impatto dell’influenza non è significativo, ma il sistema si sta preparando come di consueto ad affrontare un maggior afflusso, in attesa del picco atteso attorno al periodo delle feste».

Antinfluenzale, 195mila dosi

Lo «scudo» è quello del vaccino. Secondo i dati aggiornati al 18 novembre, in Bergamasca sono state somministrate 195.054 dosi di antinfluenzale (ci si avvicina cioè già al target dei circa 200mila bergamaschi raggiunto negli ultimi anni a fine campagna), mentre all’anti-Covid hanno aderito solo in 25.310 (pur in lieve risalita); buona anche la copertura contro l’Rsv, il virus sinciziale respiratorio responsabile delle bronchioliti, per il quale sono stati immunizzati tramite anticorpo monoclonale 3.111 neonati. «La campagna sta andando molto bene, i numeri sono alti – è la lettura di Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo -: la popolazione bergamasca è molto attenta a questa forma di prevenzione primaria, sempre fondamentale nonostante le fake news che continuano a circolare». Per Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, «l’anticipo dei virus influenzali, così come l’ulteriore abbassamento della temperatura previsto per i prossimi giorni, non deve preoccupare, ma ci invita ad agire per tempo: vaccinarsi significa proteggere se stessi e le persone più fragili».

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