Influenza, tempi più lunghi per la campagna vaccinale

Il via era previsto il 15 ottobre, ma manca ancora l’accordo tra Ats e medici. A fine mese dovrebbe partire il portale per le prenotazioni.

Il «termometro» è quello delle chiamate dei cittadini ai medici di base, in decisa salita. La vaccinazione antinfluenzale non è però ancora decollata, anche se questa pare la settimana decisiva per i dettagli burocratico-organizzativi: cioè la firma dell’accordo aziendale tra l’Ats e i medici di base, con la definizione delle modalità operative e di alcune novità, su tutte il nuovo portale regionale per la gestione di appuntamenti e somministrazioni.

A fine settembre era stato indicato dall’Ats come orizzonte di partenza della campagna il 15 ottobre. Non è stato così. O meglio: le primissime iniezioni sono avvenute in realtà anche in anticipo, ma solo per la co-somministrazione con la terza dose dell’anti-Covid per immunocompromessi, over 80, operatori sanitari; la campagna «massiva» invece scatterà verosimilmente a ridosso dell’inizio di novembre. «La stagione dell’influenza e della vaccinazione è alle porte, i vaccini sembrano disponibili – rileva Mirko Tassinari, segretario bergamasco della Fimmg, sindacato dei medici di base –. Siamo in attesa di una nuova convocazione da Ats per concludere l’accordo». «I pazienti stanno iniziando a chiedere intensamente informazioni sulla vaccinazione, ma al momento non ci è stato indicato il via ufficiale – spiega Marco Agazzi, alla guida dello Snami Bergamo, altra sigla dei camici bianchi –. Per gli over 80, cerchiamo di indirizzarli agli hub vaccinali dove possono riceverlo insieme alla terza dose dell’anti-Covid». «Noi siamo dalla parte dell’utenza, i medici di base non si sono mai tirati indietro negli anni in fatto di vaccinazioni e lo hanno dimostrato anche per il Covid – specifica Vincenzo De Gaetano, rappresentante bergamasco dello Smi, Sindacato medici italiani –. Attendiamo la definizione dell’accordo, confido che a breve si parta».

Una data in realtà è stata annunciata dalla Regione, quella del 28 ottobre come lancio della piattaforma delle prenotazioni, a cui seguiranno le somministrazioni; sull’organizzazione, ci si dovrebbe dividere tra hub vaccinali, studi dei medici di base, spazi messi a disposizione da istituzioni.

In campo ci sono anche le farmacie, dove è già iniziata la possibilità di acquisto – dietro ricetta, mentre l’inoculazione dovrà essere fatta dal medico o da un infermiere – per chi non rientra nelle fasce di gratuità: «C’è una buona richiesta – nota Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo –, anche da parte delle aziende per i dipendenti. Anche le sindromi simil-influenzali sono iniziate, molti cittadini chiedono farmaci».

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