Interrogazioni e prove scritte
Scuola, sono valide anche online

Molti docenti stanno procedendo a valutare l’attività didattica a distanza svolta in questi giorni. Graziani: «La valutazione è compito dell’insegnante».

Dopo l’organizzazione delle lezioni online, adesso è il momento di pensare anche alla valutazione delle diverse attività messe in campo. È un lavoro senza sosta quello a cui sono stati chiamati i docenti che, a seguito dell’emergenza coronavirus, si sono messi subito in campo per cercare di dare in qualche modo continuità alla didattica e più in generale al lavoro fatto quotidianamente in classe con i propri studenti.

Tanti gli strumenti messi in campo, dalla condivisione dei materiali su cui esercitarsi ai gruppi di whatsapp, alle lezioni tenute grazie a diverse piattaforme utilizzate di solito per le videoconferenze fino alla valutazione vera e propria con interrogazioni e prove online. Il risultato? Tanti lavori diversi, sulla cui valutazione si interrogano docenti e dirigenti.

«Alcuni docenti e dirigenti scolastici hanno posto il problema della valutazione degli apprendimenti e di verifica delle presenze – si legge nella nota del ministero dell’Istruzione a seguito del decreto del Consiglio dei ministri dell’8 marzo -. A seconda delle piattaforme utilizzate, vi è una varietà di strumenti a disposizione. Si ricorda, peraltro che la normativa vigente (Dpr 122/2009, D.lgs 62/2017), al di là dei momenti formalizzati relativi agli scrutini e agli esami di Stato, lascia la dimensione docimologica ai docenti, senza istruire particolari protocolli che sono più fonte di tradizione che normativa». Detto in altre parole, il ministero ricorda che la valutazione in ambito educativo, volta cioè alla verifica del profitto degli studenti, è unicamente afferente al singolo docente, e dunque ciascun insegnante è libero nelle proprie scelte. «La valutazione docimologica è compito dell’insegnante - conferma la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Patrizia Graziani -. Solo la valutazione finale, vale a dire quella che viene fatta a fine anno per determinare il passaggio o meno alla classe seguente, è affidata all’intero consiglio di classe. Una cosa è certa – sottolinea la Graziani – le scuole stanno lavorando con modalità nuove a fronte di norme vecchie. E questo sforzo è il grande salto di qualità fatto dai docenti».

Va detto che quello della valutazione è un tema già di per sé molto dibattuto, anche in tempi normali. Tramontato quasi definitivamente un modello valutativo che si basava solo sull’apprendimento dei contenuti, da tempo la scuola è orientata a tenere conto, e dunque a valutare, tutta una serie di altre capacità: «Più che il nozionismo valutiamo le soft skills – ricorda ancora la dirigente -. Valutiamo cioè quelle competenze trasversali come precisione, problem solving, creatività, equilibrio, che sono necessarie per affrontare con successo il mondo del lavoro e che, proprio per questo motivo, sono ormai al centro dell’azione educativa dei docenti».

«Letta la nota del Miur – sottolinea Luciano Mastrorocco, dirigente del liceo Secco Suardo – ho confermato ai miei docenti le indicazioni che avevo già dato loro, vale a dire di rilevare gli apprendimenti come fossero indicazioni di processo. I dati verranno poi validati quando, tornati a scuola, sarà possibile effettuare delle prove strutturate in presenza. I dati rilevati adesso sono utili, anche perché si fanno delle attività ed è giusto avere dei riscontri, ma devono essere distaccati dalla logica della valutazione numerica». Questione spinosa anche in tempi normali, si diceva, quella della valutazione. Per questo motivo c’è anche chi preferisce prima della decisione definitiva dare la parola al collegio docenti: «Ho convocato a breve un collegio docenti in diretta streaming – spiega la dirigente dell’Istituto Lotto di Trescore, Laura Ferretti -. Nel frattempo ho chiesto ai docenti di inviarmi le loro osservazioni in merito in modo da poter restringere il campo della discussione. La mia proposta sarà comunque quella di convalidare quelle interrogazioni, o comunque quelle prove orali, svolte in diretta e dunque alla presenza della classe che segue la lezione on line. La presenza, anche se in rete, dei compagni è una garanzia della trasparenza della prova». Questione diversa sembra essere invece quella delle prove scritte: «Credo sia opportuno comunque valutare anche i lavori scritti preparati dagli studenti, e questo anche perché serve da incentivo ai ragazzi che altrimenti tendono a prendere sotto gamba questo modo di fare scuola. Al rientro a scuola comunque verranno effettuate prove scritte, soprattutto per alcune discipline e per valutare gli apprendimenti minimi». «Soprattutto in questa situazione spiego e interagisco con i miei alunni – racconta Rosaria Siciliano, docente di lettere al liceo Lussana – e dunque, siccome ho modo di vedere i loro volti grazie alla piattaforma che uso, riesco a valutarli. Li conosco già da anni e riesco a capire se hanno svolto il compito che ho loro assegnato. Questa valutazione mi servirà poi per assegnare un voto numerico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA