La carica dei 10mila fuorisede dell’Università di Bergamo

Il fenomeno. In crescita gli studenti dell’area milanese, il 22% da altre province lombarde e il 6% da fuori regione. Alle magistrali la quota di stranieri sale al 27%. Piacciono le lauree in inglese, ma resta il nodo delle residenze.

Numeri alla mano, l’ateneo orobico attrae, oltre ai giovani del territorio, anche chi vive al di fuori della provincia di Bergamo e una quota crescente di stranieri (in particolare non comunitari). L’incremento delle immatricolazioni, ormai in atto da alcuni anni, va di pari passo con l’aumento degli studenti fuorisede. Su 22mila iscritti circa diecimila arrivano da fuori provincia. All’anno accademico 2021/2022 risultavano iscritti 9.982 studenti non residenti nella Bergamasca. Un dato che si è andato consolidando nella storia più recente dell’ateneo e che cresce se si considerano le lauree magistrali, in particolare quelle interamente erogate in lingua inglese. La metà degli studenti iscritti ai corsi di laurea specialistica proviene infatti da fuori provincia, uno su cinque da fuori regione e il 12% arriva dall’estero.

Il rettore: «Il radicamento del nostro ateneo sul territorio si consolida, con alcune novità che ci sembrano rilevanti»

Da Milano un neoiscritto su cinque

Considerando entrambi i cicli (triennali e magistrali), il 92% degli immatricolati all’Università di Bergamo è lombardo (di questi il 52% è di Bergamo città e provincia, il 18% arriva da Milano e Monza-Brianza, il resto da altre province limitrofe), il 6% proviene da altre regioni e il 2% dall’estero. Bergamo attrae sempre più studenti milanesi, un neoiscritto su cinque quest’anno viene da Milano e provincia. «Il radicamento del nostro ateneo sul territorio si consolida, con alcune novità che ci sembrano rilevanti – spiega il rettore Sergio Cavalieri –, come la crescita dell’attrattività di UniBg rispetto agli atenei milanesi e l’aumento degli studenti stranieri iscritti ai corsi di laurea magistrale in lingua inglese, che quest’anno abbiamo incrementato (4 dei 6 nuovi corsi sono in inglese). La quota di stranieri alle magistrali in inglese ha raggiunto il 27%».

«Bergamo ha un certo appeal per dimensioni, livello di sicurezza e servizi, oltre che per la vicinanza a Milano e la presenza di un aeroporto internazionale»

Studenti internazionali in crescita

Flaminia Nicora, prorettrice con delega all’Internazionalizzazione aggiorna i numeri. «Al 30 gennaio 2023 gli studenti internazionali iscritti ai corsi di laurea magistrale erano il 9% del totale. Quasi il 5% degli iscritti a master e dottorati proviene dall’estero. Nel complesso solo due mesi fa contavamo poco meno di 600 studenti internazionali iscritti ai nostri corsi di studio». Studenti da tutto il mondo. Il contingente più consistente arriva dall’Asia. «Iran, Turchia, Pakistan, India e Cina prevalgono. Seguiti da Russia, Ucraina e Nord Africa. Inferiore la quota di europei, un tratto tipico dell’Università italiana, non solo nostro». I prezzi degli atenei statunitensi, non proprio economici, e la Brexit che ha reso meno accessibili le università britanniche fa sì che gli atenei italiani per offerta formativa e costi abbordabili siano più ambiti. «Aggiungiamoci che città come Bergamo hanno un certo appeal per dimensioni, livello di sicurezza e servizi, oltre che per la vicinanza a Milano e la presenza di un aeroporto internazionale».

Ad attrarre i giovani stranieri contribuiscono i doppi titoli di laurea, le convenzioni con atenei stranieri, le lauree in inglese, la possibilità di seguire tirocini e preparare la tesi all’estero

Il nodo delle residenze

Quanto all’offerta formativa, UniBg ha incrementato i doppi titoli di laurea, le convenzioni con università straniere, le lauree in inglese, la possibilità di seguire tirocini e preparare la tesi all’estero, e questo ha indubbi effetti positivi sull’attrattività internazionale dell’ateneo. Resta il tema spinoso delle residenze. Poche per i fuorisede, che il più delle volte devono arrangiarsi. «Su questo tema stiamo ragionando e investendo – sottolinea il rettore –, basti pensare alla riqualificazione delle ex caserme Montelungo-Colleoni e all’ex Accademia della Gdf, dove nei prossimi anni sorgeranno nuovi alloggi per i nostri studenti».

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