La Lega bergamasca va a congresso domenica 20 novembre, ma è caccia ai candidati

L’appuntamento. A Treviglio dopo 6 anni dall’ultima assise provinciale. Invernizzi: «Io non mi ricandido». Belotti guardingo «ma meglio volti nuovi».

Duemiladuecentoventisei giorni dopo la Lega torna a congresso a Bergamo. Anzi, quasi sicuramente in quel della Fiera a Treviglio, location che sta già provocando qualche mal di pancia tra i militanti delle valli. Ma con l’aria che tira dalle parti del Carroccio è davvero poca cosa. Da provincia quasi simbolo del consenso (di una volta) leghista Bergamo dà il buon esempio ed è la prima per la quale si calendarizza l’assise: domenica 20 novembre. L’ultima era stata il 16 ottobre 2016.

Stabilito questo, ora c’è solo da trovare un segretario. Anzi, prima dei candidati, con l’avvertenza che (salvo interpretazioni restrittive del regolamento) a questo giro dovrebbero votare i militanti in regola con l’iscrizione e non i delegati: ergo, si rischiano sorprese e un tutti contro tutti di dimensioni notevoli, ma del resto i congressi provinciali del Carroccio non sono mai stati una cosa da the alle 5.

I termini per le candidature

Cominciamo dalle certezze, o presunte tali, perché il quadro è abbastanza indefinito e da qui alla presentazione delle candidature (due settimane prima del congresso) se ne potrebbero vedere di ogni. Anzi, soprattutto sentire. «Io non mi candido, questo è sicuro» taglia corto Cristian Invernizzi, referente provinciale da un anno mezzo e già segretario dal 2006 al 2013 per due mandati consecutivi. «Mi prendo qualche mese sabbatico» aggiunge: dopo la mancata rielezione alla Camera e l’oggettiva difficoltà di una candidatura alle imminenti Regionali (dal suo lato del partito in pole c’è l’uscente Giovanni Malanchini) sono giorni di riflessione.

«Io non mi candido, questo è sicuro» taglia corto Cristian Invernizzi, referente provinciale da un anno mezzo e già segretario dal 2006 al 2013 per due mandati consecutivi

«Amò?» è invece la prima reazione di Daniele Belotti, uno che il segretario l’ha fatto non una ma 4 volte: l’ultima dal 2013 quando era succeduto proprio a Invernizzi, restando alla guida della Lega per un mandato e qualcosa, cioè fino al 2018 quando dopo l’elezione a deputato era partita la (lunga) stagione dei commissariamenti. Prima ancora Belotti era già stato segretario dal 1994 al 1999. Il movimento e la base li conosce come le sue tasche: «Però dopo 4 volte non so proprio se sia il caso, meglio volti nuovi» spiega, non troppo convintamente in verità.

Tra territorio ed parlamentari

Anche e perché dopo la mancata ricandidatura alla Camera non è un mistero che Belotti punti al Consiglio regionale e arrivare al momento delle candidature da segretario provinciale potrebbe rappresentare un indubbio vantaggio. A maggior ragione dopo la stangata delle ultime elezioni che hanno ridotto in modo drastico le chance sia di elezioni al Pirellone che di ingresso nella Giunta regionale.

«Amò?» è la prima reazione di Daniele Belotti, uno che il segretario l’ha fatto non una ma 4 volte

Per farla breve, oltre a Belotti ci potrebbero essere in lizza il succitato Malanchini, gli uscenti Roberto Anelli (su tutti), Monica Mazzoleni e Alex Galizzi, con decisamente meno chance. In più anche altri esclusi dalle Politiche potrebbero guardare a Milano, senza contare che c’è pure un assessore bergamasco, Claudia Terzi.

Nella base c’è però chi (non pochi in verità) storce la bocca di fronte a soluzioni modello «usato sicuro» che non rappresenterebbero una cesura con un passato (anche recente) poco prodigo di soddisfazioni: solo che di nomi davvero nuovi non se intravedono all’orizzonte e rischierebbero comunque di bruciarsi nel caso di mancato accordo tra i due (almeno...) blocchi attuali del Carroccio, semplificabili grosso modo in Invernizzi e Malanchini da un lato, Belotti dall’altro.

Tanti nomi, una sola certezza: le prossime saranno settimane bollenti per il Carroccio

C’è chi ipotizza la discesa in campo di un sindaco e su questo fronte va segnalato l’iperattivismo (social e non) di Andrea Bolognini da Palazzago, nome che però non viene visto benissimo come peacemaker. Ruolo che potrebbe essere ricoperto semmai da quel Gianfranco Masper, consigliere provinciale e già sindaco di Treviolo, da sempre apprezzato per il suo equilibrio. C’è poi chi si spinge sul terreno degli onorevoli e azzarda persino un’improbabile Rebecca Frassini, fresca di rielezione e già commissaria in passato in quel di Crema. O Stefano Locatelli, responsabile enti locali che ha fallito l’aggancio a Roma e che nel 2013 (’na vita fa...) era quasi disponile a candidarsi al congresso. Altri nomi fatti circolare con non molta convinzione sono quelli del neosegretario cittadino Alessandro Carrara o del deputato uscente Alberto Ribolla: sul territorio poi girano pure quelli di Roberto Serra e Massimo Scandella, rispettivamente referente per la Pianura e per la Val Seriana, di Scalve e Cavallina. Tanti nomi, una sola certezza: le prossime saranno settimane bollenti per il Carroccio.

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