La scuola bergamasca piange il professor Lino Campanelli

Il lutto. Professore di educazione fisica all’alberghiero, al Belotti e fino al 2019 al Sarpi. Cubelli: «Un’immensa umanità».

Il mondo della scuola bergamasca piange la scomparsa di Lino Campanelli: storico professore di educazione fisica nelle scuole orobiche, è mancato nella notte tra giovedì e venerdì, a 65 anni, a causa di un improvviso arresto cardiaco. Nato il 7 ottobre del 1956 a Teramo, Campanelli era arrivato a Bergamo da 22enne. Aveva iniziato ad insegnare all’alberghiero di San Pellegrino per poi passare, negli anni 90, all’istituto tecnico-commerciale Belotti e successivamente, a inizio 2000, al liceo classico Sarpi di Città Alta.

Ha insegnato a diverse generazioni di studenti bergamaschi, con i quali ha saputo entrare in empatia. Appassionato di sport, si muoveva in moto e da giovane aveva vinto diverse gare di atletica nella staffetta. In pensione dal 2019, si era trasferito da Bergamo a Dossena, dove aveva avviato un bed and breakfast con la compagna Marina. «Amava viaggiare, esplorare e parlare con tutti senza cambiare approccio: il suo motto era Ad maiora», racconta la figlia Alessandra. «Lino aveva un cuore grande: mi vanto di essere stato suo amico - ha detto il provveditore Vincenzo Cubelli -. Era di un’immensa umanità e sapeva aiutare le persone. È stato mio collega al Belotti e al Sarpi. Siamo rimasti in contatto anche negli ultimi anni». «Docente fuori dagli schemi, dalle grandi capacità relazionali, intelligente, empatico e allegro: entrambi abruzzesi, parlavamo spesso della nostra terra d’origine», ha ricordato Donatella Piccirilli, ex docente al Sarpi, ora preside dell’Ic «I Mille». Campanelli lascia Laura, mamma delle sue figlie Alessandra e Chiara, e la compagna Marina con la figlia di lei, Irma. La camera ardente è in via Carale 35 a Dossena fino a domenica. Mercoledì, alle 10, il funerale laico nella Casa del commiato di via San Bernardino.

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