L’eredità di Fusari: fate vivere le mie ricette
Gori: ci ha aiutato a migliorare la città

Il cordoglio per la morte dello chef Vittorio Fusari. Iginio Massari: «Ciao amico». L’omaggio di Slow Food Italia. I funerali sabato 4 gennaio a Iseo.

«Non vi ho lasciati, avete in eredità le mie ricette che raccontano le mie idee. Copiatele e fatele vivere costruendo attraverso il cibo un mondo migliore». È questa l’eredità più preziosa che lascia Vittorio Fusari a chi in questi anni l’ha seguito nella vita e sulla sua pagina social su Facebook «Vittorio Fusari cuoco». Il noto chef del «Balzer» sul Sentierone a Bergamo è morto mercoledì 1 gennaio all’ospedale Mellino Mellini di Chiari. Molti i grandi chef che rendono omaggio a Fusari: tra i primi Iginio Massari: «I miei pensieri corrono ai momenti di felicità condivida; ciao Amico Vittorio». «Lui non voleva solo cucinare bene, voleva cambiare il mondo con la cucina» scrive Slow Food Italia ricordandolo. I suoi funerali si svolgeranno sabato 4 gennaio alle 10 nella Parrocchiale di Iseo e dopo le esequie si proseguirà verso il tempio crematorio. La camera ardente è a Casa Panella, in via Duomo 39 a Iseo.

Fusari lascia la moglie Anna Patrizia Ucci, medico all’ospedale «Papa Giovanni» di Bergamo, e un figlio, Giacomo, di 15 anni. La veglia di preghiera si terrà venerdì 3 gennaio alle 19. Per volontà della famiglia, si prega di non inviare fiori, piuttosto sostegno ai progetti di Vittorio per Slow Food Oglio Franciacorta Lago d’Iseo.

Lo chef bresciano aveva avuto un problema cardiologico lo scorso 14 dicembre ed era stato ricoverato all’ospedale di Chiari, dove era stato operato alle coronarie. La degenza post operatoria sembrava buona ma un’embolia ha rimesso in crisi la situazione, sino al coma e al decesso.

Sessantasei anni, nato a Iseo l’11 febbraio 1953, Fusari aveva mantenuto la residenza nella cittadina bresciana, anche se il lavoro lo aveva portato in giro per la Lombardia. Scelse da subito la professione di cuoco: «La scelta – amava dire – è maturata grazie alla mia esperienza di consumatore appassionato».

L’amore per il buon bere e il cibo di qualità lo aveva portato nel 1981 a fondare con due amici «Il Volto», piccola osteria con cucinava nel centro di Iseo: con pochi piatti e grandissimi vini ha accompagnato la storia nascente del territorio di Franciacorta, che in quegli anni muoveva i suoi primi passi verso l’eccellenza. Nel 1987, in un luogo vicino al Volto, con l’apertura del ristorante Le Maschere, esaudì il sogno di avere una cucina in cui sperimentare. Nel 2007, con l’imprenditore Vittorio Moretti (Cantina Bellavista), diede vita a una nuova realtà in Franciacorta, a Torbiato di Adro: «La Dispensa Pani&Vini», locale che mirava ad unire la tradizione dell’osteria, la fruibilità del winebar e la sperimentazione e la ricerca del ristorante gourmand, l’identità del territorio.

Nel 2010 prese parte come cofondatore all’alleanza dei cuochi di Slow Food che si sono impegnati a incontrare i produttori dei presidi Slow Food per valorizzarli e sostenerli, cucinando le loro materie prime. Durante l’anno dell’Expo 2015 approdò a Milano per guidare la cucina del «Pont De Ferr». Nel 2016 collaborò al progetto del «Wine Gate 11» dell’aeroporto ad Orio, come consulente per il servizio di ristorazione. Poi l’arrivo al Balzer. Tanti gli amici e clienti estimatori della sua cucina e rettitudine professionale.

«Cercheremo di puntare su piatti della tradizione – aveva detto Fusari iniziando il suo lavoro a Bergamo – ma affidandoci anche a qualcosa che proviene da altre regioni d’Italia, tenendo l’occhio ben puntato sull’equilibrio, sulla sostenibilità e sulla voglia di insegnare alla gente a mangiare bene».

L’imprenditore Patrizio Locatelli, titolare della S-Link, che ha fatto ripartire il «Balzer» il 28 marzo 2018 dopo un periodo di chiusura, ricorda così il suo chef:«Era un grande professionista, un innovatore, che credeva nella qualità del cibo come elemento indispensabile per la salute. Un uomo molto disponibile che ha dato un grande impulso alla ripartenza di Balzer. Ora siamo orfani della sua guida, dobbiamo riflettere per ripartire, ma i suoi collaboratori faranno di tutto per onorare la sua memoria e i suoi insegnamenti. È stato uno dei grandi della gastronomia italiana». In segno di lutto, oggi, giovedì 2 gennaio, il locale resterà chiuso.

«Vorrei dare un ultimo saluto a Vittorio Fusari, e ringraziarlo per la generosità con cui si era dedicato al rilancio del nostro “Balzer”. Era una persona intelligente, appassionata del suo lavoro e particolarmente gentile. Ci resterà il suo ricordo, oltre alle sue ricette: “Cibo per la mente”, come diceva lui, prima ancora che ottimi piatti. E la voglia di continuare a impegnarci per migliorare la nostra città, come negli ultimi anni Vittorio ci aveva aiutato a fare», sono state le parole postate dal sindaco di Bergamo, Giorgio, Gori, sulla sua pagina Facebook.

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