
Cronaca / Bergamo Città
Sabato 09 Agosto 2025
Malore sul cammino per pace e disarmo: addio a Frigerio
IL LUTTO. L’attivista 62enne ha perso la vita in provincia di Forlì. «Era una persona votata all’ascolto e al dialogo».
Davide Amato
Era partito mercoledì 6 agosto da Monte Sole (Bologna) e percorrendo la «Camminata per la pace e il disarmo» tra gli Appennini avrebbe raggiunto Sant’Anna di Stazzema (Lucca) martedì prossimo, nel giorno dell’81° anniversario dell’eccidio perpetrato dai nazifascisti. Marco Frigerio, noto attivista di Bergamo, era uno dei referenti di questo itinerario legato alla memoria degli oltre 500 civili fucilati il 12 agosto del 1944.
Proprio lungo il cammino che tanto amava ha perso la vita giovedì scorso, all’altezza di Poggiolo (Forlì), colpito da un improvviso malore. Aveva 62 anni e lascia nel dolore la moglie Isabella e le figlie Martina e Federica. Oltre ad un profondo vuoto nel mondo del pacifismo.
La vita in Valtesse con la famiglia
Originario di Treviglio, ma residente con la famiglia a Valtesse, Frigerio lavorava come ingegnere medico ed era attivo nell’Arci (Associazione ricreativa culturale italiana) e nell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia). Era conosciuto e apprezzato nella comunità di «Non una di meno» e la sua presenza era frequente nei presidi contro la violenza di genere e le guerre.
«Era una persone integerrima, disponibile al dialogo, al confronto e all’ascolto - ricorda il cognato Filippo Schwamental -. Partecipava a diversi movimenti, era presente e attivo nelle sue battaglie. Otto anni fa avevamo percorso insieme il “Cammino della pace”, tra momenti di storia, cultura e memoria».
L’attenzione alle questioni di genere
Grande dolore e cordoglio all’interno di «Non una di meno»: «Praticava la pace, il transfemminismo e la gentilezza, in ogni cosa che faceva e in ogni preziosa riflessione - è il ricordo del movimento, condiviso dall’amica Eliana Como -. Era una delle persone migliori e più buone che abbiamo mai conosciuto. Metteva a disposizione quella straordinaria capacità di ascoltare, di comprendere un punto di vista diverso, di mettersi nei panni degli altri e delle altre, di passare oltre se necessario, quasi sempre di perdonare».
Marzia Marchesi, assessore alla Pace del Comune di Bergamo, lo ricorda come «un amico con cui confrontarmi, con stima e rispetto. Ci univano tanti valori, anche se spesso li declinavamo in modi diversi». Ieri sera durante il consueto presidio mensile in largo Rezzara promosso dalla Rete bergamasca contro la violenza di genere c’è stato un momento di raccoglimento per Frigerio. Da lunedì alle 14,30 e fino a martedì alle 15,30 sarà possibile portare l’ultimo saluto a Frigerio presso la Casa del Commiato in Via Suardi. Alle 16 di martedì si terrà una cerimonia di saluto presso il Cimitero monumentale di Bergamo.
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