Mancano gli insegnanti di sostegno
La metà delle cattedre da assegnare

I più fragili sono ancora una volta quelli costretti ad affrontare una situazione di difficoltà: di nuovo, come negli anni scorsi, sono le cattedre di sostegno quelle più difficili da occupare.

Dopo aver scorso entrambe le Gps (Graduatorie provinciali per le supplenze) sia nella prima che nella seconda fascia, più della metà delle cattedre ancora libere e vacanti risultano da assegnare.

I numeri

L’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo è alle prese in questi giorni con le assegnazioni delle supplenze: 3.600 posti circa in totale, dei quali circa 1.500 (compresi gli spezzoni orari) riguardano i posti di sostegno.

Gli uffici avevano scelto di procedere con l’attribuzione delle supplenze proprio da questi ultimi posti, quelli che riguardano da vicino gli studenti più fragili, che a causa di una disabilità hanno necessità di un professore di sostegno. Ma dopo le operazioni di assunzione di prima e seconda fascia da Gps, su 1.477 cattedre libere, 765 non sono ancora state assegnate. Nel dettaglio, secondo i dati Cisl Scuola, per la scuola dell’infanzia erano a disposizione 91: ne sono stati coperti 75, e da nominare ne rimangono 16; nella primaria i posti erano 624, di cui 349 ancora da nominare; nella secondaria di primo grado su 522 posti mancano ancora 257 nomine; nella secondaria di secondo grado infine ci sono ancora 141 cattedre da assegnare.

«Per il sostegno (le cui assegnazioni sono avvenute lunedì, ndr) – fa sapere la dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale Patrizia Graziani – le graduatorie di prima e seconda fascia da Gps sono esaurite. Stiamo procedendo anche con le altre classi di concorso, le nomine delle classi di concorso concluse verranno man mano pubblicate sul nostro sito web». I sindacati stanno seguendo passo passo la situazione grazie alla possibilità di accedere alla piattaforma Sigeco, usata dall’Ust per le nomine. «La piattaforma non era mai stata utilizzata prima a Bergamo – spiega Paola Manzullo, di Cisl Scuola –, è una delle novità di quest’anno e ci sono alcune criticità da risolvere: i problemi vengono affrontati man mano. Per ora, gli unici dati completi che abbiamo a disposizione sono quelli relativi al sostegno, ma sappiamo che gli uffici stanno lavorando e non si sono mai fermati. Ce la mettono tutta: ai funzionari va tutta la nostra riconoscenza per quanto stanno facendo. Il problema del sostegno è uno dei problemi che conosciamo bene, che si ripropone ogni anno».

Il percorso di nomina

Dopo questa prima fase di nomine da prima e seconda fascia per il sostegno, in queste ore si stanno nominando i supplenti nelle altre classi di concorso. Una volta terminate queste operazioni, tutti gli aspiranti insegnanti «residui» rimasti nelle graduatorie verranno «ripescati» e verrà creata una nuova graduatoria generale (chiamata Graduatoria incrociata) in cui troveranno posto tutti coloro che non hanno ottenuto un’assegnazione, ma che potranno ambire a occupare un posto di sostegno, anche in mancanza di specializzazione.

«Sarà un elenco unico – conclude – con tutti i docenti, anche quelli non specializzati. È sempre annoso il problema del sostegno: ci sono davvero pochi specializzati. Quest’anno non è bastato nemmeno poter inserire in seconda fascia coloro che avevano insegnato almeno per tre anni sul sostegno: sono comunque rimaste moltissime cattedre».

«Mancano gli specializzati»

Sul tema del sostegno da sempre i sindacati cercano di portare l’attenzione, invocando misure risolutive strutturali. «Tutti gli anni è così – dice Loris Renato Colombo, di Snals Bergamo –. Il problema del sostegno è uno solo: non ci sono gli specializzati. La soluzione deve arrivare dal ministero, perché si facciano i corsi di specializzazione, che una volta erano pure gratuiti. Oggi invece si pagano e sono affidati alle università».

Un problema che tutti conoscono, anche se non sembra di facile soluzione. «I problemi li conosciamo bene – aggiunge Elena Bernardini, di Flc Cgil –: sul sostegno abbiamo tanto personale non specializzato e nessuna continuità didattica per i ragazzi. Il problema delle specializzazioni è davvero serio: solo il 5% dei docenti è davvero specializzato in questo ambito. Credo che anche dopo le Graduatorie incrociate rimarranno posti vacanti su questa tipologia di cattedra e che dovranno essere le scuole a individuare direttamente gli insegnanti che rimarranno».

I problemi delle graduatorie

Nel frattempo continuano le nomine sulle altre classi di concorso: «Di questo passo – dice – credo che gli uffici potranno passare alla Graduatoria incrociata per il prossimo fine settimana, quindi entro questa settimana dovremmo avere le classi di concorso coperte. Certo, ci sono alcuni problemi, perché il meccanismo è nuovo e alcuni non l’hanno interpretato nel modo giusto. Quello che si prospetta, anche dopo l’assegnazione di tutti i posti, è comunque un percorso tortuoso: nelle Gps ci sono errori che non sono stati corretti. Per assumere gli insegnanti le scuole dovranno verificare i titoli dei docenti e se non corrisponderanno a quanto dichiarato (magari per un errore di compilazione nel sistema) questi potrebbero anche essere licenziati. Si tratta di un’altra incognita che complicherà il lavoro delle segreterie delle singole scuole».

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