Maturità «leggerina», boom di cento. Alta la media degli studenti eccellenti: 12,51%

In numero superiore al passato anche le lodi. Pesa la nuova modalità d’esame: niente scritti e una sola prova orale incentrata sull’elaborato fatto a casa.

I voti scritti nero su bianco sul diploma di Maturità non mentono: l’Esame di Stato 2020/21 ha regalato, anche nelle scuole orobiche, una pioggia di valutazioni eccellenti. Secondo i primi dati raccolti da L’Eco di Bergamo, anche negli istituti bergamaschi, e in particolare nei licei, sono state tante le lodi assegnate agli studenti, e moltissimi i 100. Valutazioni che confermano la sensazione che i ragazzi e le ragazze avevano avuto subito, a ridosso dell’esame: uno studente su due aveva immediatamente dichiarato che la prova orale fosse stata più semplice del previsto.

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Le valutazioni più che positive in alcune scuole hanno raggiunto percentuali altissime, che in epoca pre Covid erano inimmaginabili. Come al liceo classico Sarpi, dove 13 cento e 6 lodi significano che il 18,10% di coloro che si sono presentati di fronte alla commissione d’esame ha ottenuto una valutazione che supera il 99. Oppure al liceo linguistico Falcone, dove i cento sono 41 e le lodi 6, il 17,41% del totale e dove, in una sola classe, la 5B Esabac, i cento sono stati 6 e le lodi 3. Oppure ancora i licei scientifici cittadini: al Mascheroni il 16,54% dei candidati ha preso più di 99 e 35 studenti hanno ottenuto cento, 8 invece la lode; al Lussana se la lode è solo una, i 100 sono cinquanta, per una percentuale di eccellenti del 19,32%. Al liceo artistico Manzù due lodi e 31 cento portano la percentuale degli eccellenti al 16,02%: Ma anche al Secco Suardo i ragazzi eccellenti superano il 15% (arrivando per l’esattezza al 15,98%), con 35 cento e 4 lodi. Considerando tutte le scuole di cui è stato possibile, per ora, ottenere i dati, la media degli studenti eccellenti si assesta al 12,51%: numeri molto alti, sui quali pesa una nuova modalità d’esame (messa a punto proprio per affrontare l’emergenza Covid) e, probabilmente, anche la mancanza di prove di valutazione scritta.

«Sicuramente la Maturità di quest’anno – dice Antonio Signori, dirigente del liceo classico Sarpi –, così come quella dell’anno scorso, è più facile come tipologia rispetto al classico Esame di Stato. Perché mancano gli scritti e l’orale viene condizionato dalla sua stessa struttura: ci si preparava l’elaborato a casa, potendo lavorarci con calma. Parallelamente però questi ragazzi hanno avuto minori opportunità di sperimentare e quindi anche l’esame diventa una conseguenza della scuola che loro stessi hanno vissuto. Un’altra facilitazione sta nel non avere commissari esterni. In realtà, io non sono nemmeno un nostalgico dell’esame tradizionale che con la sua struttura rigida rischia di condizionare anche il percorso scolastico del quinquennio: non so quanto sia ancora al passo con i tempi una scuola che prepari solo alle esecuzioni tecniche. Per il futuro credo che la soluzione sia la via di mezzo, che si possa salvare il buono che c’è in entrambe le prove, perché è vero che l’esame di quest’anno ha dato più attenzione alle competenze dell’alunno e alle sue specificità».

C’è anche chi sostiene che non sia giusto parlare di una maturità leggera. «Noi siamo soddisfatti, abbiamo avuto ottimi risultati – racconta Stefania Maestrini, dirigente scolastico del liceo scientifico Lussana –. Come ogni anno c’è sempre qualcuno che non è soddisfatto, ma questo accade in tutte le scuole. È chiaro che non essendoci lo scritto questo esame è stato particolare. Gli orali sono stati comunque impegnativi, non possono essere considerati leggeri, perché c’è stato davvero un impegno importante da parte dei ragazzi e l’esame è stato fatto con tutti i sacri crismi e nessuno è stato facilitato nel corso della prova, anzi: le modalità con cui i ragazzi sono stati esaminati costituivano una novità per tutti. Non era semplice per loro affrontarla». Anche se le opinioni non sono tutte uguali. «L’anno scorso, come anche quest’anno – dice la dirigente scolastica del Falcone, Gloria Farisé –, in tutt’Italia abbiamo registrato voti un po’ più alti: se c’è un maggior numero di 100 è dovuto al fatto che c’è una sola prova. I ragazzi sono bravi, ma abbiamo un’unica prova orale con un credito di partenza più alto di quanto esisteva prima e quindi è molto più facile avere voti più alti. Per il prossimo anno, nel caso venga confermata una sola prova orale, spero che almeno venga riformulata la commissione mista, inserendo almeno tre membri esterni. Altrimenti si rischia che le valutazioni vengano influenzate dalla conoscenza degli studenti: si rischia di perdere il significato dell’esame, che è comunque un Esame di Stato, anche per lo stesso candidato».

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Eco di Bergamo