Modifica la targa con lo scotch e ricava lettere non in uso: smascherato

A processo per cinque colpi nelle farmacie, smascherato dalle lettere che sulle targhe dei veicoli non possono comparire perché rischierebbero di essere confuse con altre o con alcuni numeri.

Ci sono lettere che sulle targhe dei veicoli non possono comparire perché rischierebbero di essere confuse con altre o con alcuni numeri. Ma probabilmente F. G., 55 anni, ex bidello - già condannato a tre anni per una rapina al casello autostradale di Capriate e ora in carcere dopo aver rimediato 6 anni per detenzione di due etti di cocaina -, non lo sapeva e questo ha contribuito a incastrarlo. L’uomo, difeso da Isabella Colombo, è ora a processo per altri 5 colpi: l’assalto alla farmacia Conca Verde di Bergamo (16.11.14); quello alla farmacia Fappani di Boltiere (29.11.14); la tentata rapina alla farmacia Isgrò di Brembate (25.12.14); l’assalto alla farmacia Grassi di via Tremana a Bergamo (26.12.14); e un’altra rapina al casello di Capriate (15.3.16).

Il «trait d’union» tra quasi tutti i colpi è una Vespa bianca cui l’imputato aveva modificato la targa. Con un pezzo di nastro adesivo nero, che applicava prima dei raid e poi rimuoveva, era solito trasformare una J in una U e una C in una O . Peccato che la U e la O siano tra le lettere «proibite» sulle targhe . Giovedì 14 ottobre a processo il vice brigadiere Fabio Licandro del Nucleo operativo radiomobile dei carabinieri di Bergamo ha spiegato di come s’era accorto dell’anomalia, riuscendo così a risalire alla vera targa delle Vespa e al suo conducente.

«Dopo la tentata rapina alla farmacia Isgrò - ha raccontato in aula il sottufficiale - il rapinatore era stato visto darsi alla fuga su una Vespa bianca. Lo scooter era passato sotto il lettore targhe di Brembate e lì abbiamo capito che le ultime due lettere erano state alterate. Così abbiamo visionato l’archivio storico del lettore, prendendo in esame il numero di targa della Vespa senza considerare le ultime due cifre. È risultato il passaggio della Vespa con la targa esatta, avvenuto il 30 dicembre 2014».

Da lì i carabinieri sono risaliti all’intestatario, una donna di Alzano. «Per individuare il conducente abbiamo provato a cercare nell’archivio dei controlli stradali, però non risultava nulla - ha illustrato il vice brigadiere -. Ma successivamente, il 24 gennaio 2015, a Levate, nei pressi della farmacia, i carabinieri di Osio Sotto hanno visto un uomo che al loro passaggio si nascondeva dietro una siepe». Era F. G. e in tasca, oltre a un coltello, aveva le chiavi della Vespa bianca parcheggiata poco distante. Così, al 55enne sono state attribuite altre rapine in cui compariva lo scooter bianco. Per quella di Capriate del 15.3.16 è stata usato un’auto, mentre per quella di via Tremana a Bergamo nessuno aveva saputo indicare il mezzo di fuga. Il collegio presieduto da Bianca Maria Bianchi ha accolto la richiesta del pm Giancarlo Mancusi convocando per la prossima udienza, il 18 novembre, uno degli agenti della polizia di Stato che s’erano occupati delle indagini, per capire se nel frattempo si sia risaliti al veicolo utilizzato dal bandito. Per quella data sono previste anche le conclusioni delle parti.

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