«Monopattini e sosta selvaggia: un problema per i disabili». E non solo

LA SEGNALAZIONE. Gradini, scale o ostacoli vari, come un monopattino parcheggiato impropriamente sul marciapiede. «Ma le vere barriere sono gli stereotipi che permeano il modo di guardare la disabilità, non certamente con l’occhio inclusivo», ha affermato Domenico Tripodi, il presidente della sezione bergamasca dell’Anffas, l’associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo.

Spunto della riflessione è la lettera scritta da un socio dell’associazione, il quale ha segnalato di essersi imbattuto in un monopattino parcheggiato impropriamente in mezzo al marciapiede di via San Bernardino, tanto da rappresentare un ostacolo alla circolazione e un pericolo per i più fragili: «Con l’aiuto di un altro passante ho provveduto a spostare il monopattino a 5 metri di distanza, in corrispondenza dei parcheggi delle moto, anche perché persino il passaggio di una persona senza disabilità sarebbe stato difficoltoso - si legge nella segnalazione -. Purtroppo è sotto gli occhi di tutti che il livello di inciviltà nell’utilizzo dei mezzi alternativi alla macchina ha raggiunto livelli preoccupanti».

Un problema che tra l’altro riguarda tutti i pedoni: chi si muove sui marciapiedi, e in particolare le persone fragili, gli anziani, chi si muove con una carrozzina o un passeggino. Resta quindi confermato un problema ormai segnalato da tempo e necessariamente da regolamentare. La questione monopattini, tra l’altro, è inserita anche nel nuovo Codice della Strada.

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