Monsignor Carzaniga nominato canonico del Capitolo Cattedrale

LA DIOCESI. Don Gianni, parroco da 18 anni in Sant’Alessandro in Colonna, resterà ancora un anno ed è stato chiamato dal Vescovo al nuovo ruolo.

«Sono onorato di questa nomina, un riconoscimento che il Vescovo Francesco ha voluto farmi. Un gesto di attenzione molto bello per cui gli sono grato». Monsignor Giovanni Carzaniga, 75 anni, di cui 18 trascorsi come parroco di Sant’Alessandro in Colonna in città, è stato nominato canonico del Capitolo Cattedrale. Dopo il Vescovado, il Capitolo Cattedrale è l’istituzione ecclesiale più antica di Bergamo. La nomina gli è stata comunicata il 23 aprile scorso, dopo la celebrazione della Messa in ricordo di Papa Francesco celebrata nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna. «Avevo già comunicato le mie dimissioni da parroco a marzo, in seguito al compimento dei 75 anni – racconta monsignor Carzaniga –. Il Vescovo le ha accettate, chiedendomi di svolgere il mio ruolo di parroco ancora per un anno. Poi, dopo la celebrazione, mi si è avvicinato e mi ha detto che desiderava subito nominarmi membro del Capitolo della Cattedrale».

Il nuovo incarico

Un ruolo che il sacerdote ha accettato con grande entusiasmo: «Credo che poter pregare tutti i giorni insieme per la Diocesi e curare la Cattedrale sia una cosa molto bella – afferma –. Nella storia di Bergamo ha fatto parte del Capitolo della Cattedrale anche Papa Giovanni, come canonico onorario, il quale ritenne di essere canonico finché diventò Papa». Monsignor Carzaniga rimarrà quindi fino all’anno prossimo parroco in città, arrivando al traguardo di 19 anni di servizio alla comunità. «Sono qui dal 2007: sono stati anni davvero intensi e molto belli, in cui ho potuto vedere tanta gente, tante famiglie giovani, tante coppie di fidanzati e anche persone anziane».

Per quanto riguarda il suo nuovo ruolo, spiega monsignor Carzaniga, «i Capitoli di canonici sono una forma di vita del clero che nasce nella Chiesa a partire dall’XI secolo. È una delle proposte di vita fra il clero che fa parte della Riforma gregoriana, la riforma della Chiesa e del clero voluta da Papa Gregorio VII. La parola “canonico” significa infatti “vivere secondo un canone cioè secondo una regola”. Un capitolo di canonici, quindi, è un gruppo di preti che vivono secondo alcune regole». Questa forma di vita spirituale era presente nella nostra Diocesi in alcune chiese antiche, per esempio a Ghisalba e Clusone. Si trattava di chiese «collegiate», proprio perché avevano un Capitolo («collegium») di canonici.

Il legame con la comunità

In queste chiese, la realtà dei Capitoli si è conclusa alla metà del secolo scorso; rimane tuttora attivo, invece, il Capitolo Cattedrale. «Fino alla promulgazione del Codice di diritto canonico del 1983, e in sostanza fino al Concilio Vaticano II, il Capitolo della Cattedrale costituiva il gruppo di sacerdoti a cui il Vescovo si rivolgeva per consiglio o anche per consenso per alcune decisioni», precisa don Gianni. Alla morte del Vescovo era loro compito eleggere un vicario capitolare in attesa della nomina del suo successore da parte del Papa. «I decreti di attuazione del Concilio e il codice del 1983 hanno trasferito tali compiti al Consiglio presbiterale e al Collegio dei consultori».

Il Capitolo Cattedrale, tuttavia, continua a svolgere una triplice funzione. Ovvero: la preghiera quotidiana corale, composta dalla Liturgia delle Ore e dall’Eucarestia; la custodia e la gestione della Cattedrale, che è la chiesa del Vescovo e della intera Diocesi; la cura delle celebrazioni del Vescovo in Cattedrale. «La preghiera comune e l’Eucarestia comune – conclude monsignor Carzaniga – avvengono come segno della preghiera a nome di tutta la Diocesi e per la Diocesi».

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