Nidi, il bonus si complica ancora
Per azzerare la retta le domande sono due

Oltre alla richiesta rivolta alla Regione, bisognerà presentare anche quella all’Inps per la parte di sua competenza. Stanziati 15 milioni dal Pirellone.

Per ottenere l’azzeramento totale della retta del nido sarà necessario presentare due domande, una a Regione e una all’Inps, mentre non servirà più la residenza di entrambi i genitori in Lombardia. Sono le due principali novità della nuova edizione di Nidi gratis, il bonus erogato dalla Regione Lombardia destinato alle famiglie a basso reddito per facilitare l’accesso ai servizi per la prima infanzia e favorire la conciliazione vita-lavoro.

La misura nata nel 2016 è stata confermata da Palazzo Lombardia anche per l’anno 2020/2021 con la delibera di Giunta del 5 agosto scorso, l’ultima prima della pausa estiva: è di 15 milioni di euro la somma stanziata dalla Regione per abbattere i costi della retta di frequenza di nidi e micro-nidi, 11 milioni provenienti dal Fondo sociale europeo (risorse già destinate alla misura 2019/2020 e non utilizzate a causa del blocco dei servizi per l’infanzia dovuto all’emergenza Covid) e 4 milioni a valere sulle casse statali del Fondo sviluppo e coesione. Una dotazione di gran lunga inferiore rispetto ai 42 milioni di euro stanziati lo scorso anno, ma che potrà essere incrementata «alla luce di nuove economie e risorse aggiuntive che dovessero rendersi disponibili», afferma il provvedimento. A differenza delle precedenti edizioni, infatti, quest’anno la misura regionale andrà ad integrare soltanto la quota di retta mensile eccedente i 272,72 euro del Bonus Asili Inps.

La conseguenza è che per ottenere l’azzeramento totale con Nidi gratis, le famiglie dovranno presentare domanda anche per il bonus erogato dall’Inps, seguendo le modalità indicate sul sito dello stesso ente oppure rivolgendosi ai patronati. Al fine di omogeneizzare le due misure, quella nazionale e quella regionale, dalla delibera approvata dalla Giunta guidata dal leghista Attilio Fontana scompare il requisito della residenza in Lombardia, necessaria fino allo scorso anno per entrambi i genitori. Resta tuttavia una differenza sostanziale tra i due bonus, entrambi erogati per 11 mensilità: mentre la quota coperta da Nidi gratis sarà anticipata dalla Regione attraverso i Comuni, la parte coperta dall’Inps dovrà essere inizialmente sborsata dalla famiglie, che poi potranno chiedere rimborso.

«Anche quest’anno tutte le famiglie che ne avevano diritto continueranno a godere della gratuità della retta, la differenza è che una parte sarà coperta dall’Inps e la rimanente da Regione - spiega l’assessore regionale alle Politiche per la famiglia e genitorialità, Silvia Piani -. «Certo, sarebbe stato bello se l’Inps avesse anticipato la sua quota così come abbiamo sempre fatto noi» prosegue l’assessore, aggiungendo che «attraverso una lettera inviata via Pec, avevamo tentato di capire se fosse possibile una sorta di “partita di giro”, per cui come Regione anticipavamo l’intera somma che poi Inps avrebbe rimborsato a noi, proprio per evitare che fossero le famiglie ad esporsi. Dall’Inps, però, non abbiamo ricevuto nessuna risposta». Inoltre, «anche se l’Inps dovesse nel corso dell’anno interrompere l’erogazione perché finirà i soldi noi continueremo a garantire la gratuità», ha tranquillizzato Piani. Per poi concludere: «È vero che quest’anno abbiamo stanziato meno risorse su Nidi gratis, ma dall’inizio della pandemia abbiamo messo in campo ingenti risorse attraverso il pacchetto famiglia e il bonus emergenza tenendoci anche un minimo di “cuscinetto”, per cui le famiglie non saranno lasciate a piedi».

Oltre a dimostrare di aver chiesto il bonus Inps, per avere diritto al Nidi gratis la famiglie dovranno possedere un Isee inferiore o uguale a 20 mila euro e figli di età compresa tra 0 e 3 anni. I bambini, infine, dovranno essere iscritti a strutture nido e micro-nido pubbliche o private convenzionate dei Comuni aderenti a Nidi gratis. Immutato l’iter per ottenere il contributo: la domanda potrà essere presentata solamente via Internet attraverso il sistema informativo regionale «Bandi on line» a partire dalla data di apertura della procedura, che sarà comunicata a settembre sul sito della Regione.

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