«Non mi è rimasta più nemmeno una zappa». Aperta una raccolta fondi per l’azienda agricola bruciata

Bergamo. L’incendio l’altra notte alla Demetra in via Guerrazzi al Villaggio degli Sposi. Danni per circa settantamila euro. L’ombra del dolo sul rogo. Partita una raccolta fondi su Gofundme. Si muove l’associazione «Per il Villaggio».

«Non mi è rimasto neppure un paio di forbici per potare una pianta né una zappa per rivoltare la terra». È sconfortato Dario Teani, 42 anni, contadino e gestore dell’azienda agricola Demetra di via Guerrazzi 22 al Villaggio degli sposi a Bergamo. Nella notte tra lunedì 23 e martedì 24 gennaio intorno alle 2,30 un incendio ha completamente distrutto il piccolo deposito e la struttura in legno destinata alla vendita dei prodotti della terra che Teani e la sua famiglia coltivavano con modalità strettamente biologiche. Un rogo che farebbe pensare a un’azione dolosa, secondo una prima valutazione del gestore, e che ha provocato danni per più di 70mila euro. Più prudenti le valutazioni dei carabinieri che stanno indagando e che sono intervenuti con i vigili del fuoco di Bergamo e di Madone, secondo cui al momento non ci sarebbero indizi sufficienti che facciano ipotizzare l’intervento della mano di qualche malintenzionato.

Leggi anche

«Sono stato svegliato dall’allarme trasmesso dalla piccola telecamera esterna che avevo montato su un palo e che è andata distrutta dalle fiamme – dice Teani - e ho visto dei bagliori provenire da due punti diversi del piazzale. Mi sono alzato dal letto e nel giro di una decina di minuti da Curnasco sono arrivato al Villaggio degli Sposi. Era già tutto in fiamme, ho provato ad avvicinarmi per tentare di salvare qualcosa, ma era troppo pericoloso». Anche il camioncino che Teani utilizzava per il suo lavoro, che dava da vivere oltre a lui, alla moglie Francesca e a tre figli è stato divorato dalle fiamme. Tutto bruciato, come le costose batterie ad alta capacità che l’azienda utilizzava per ricaricare tagliaerba, decespugliatori e altre attrezzature, oltre a dei piccoli trattori.

L’azienda Demetra ha una collocazione estremamente affascinante dal punto di vista paesaggistico: i suoi 2 ettari e mezzo circa di estensione guardano senza ostacoli visivi i Colli di Bergamo, Città Alta, San Vigilio, e la vista si può spingere fino alle montagne della Val Brembana. Ma Demetra ha anche un’altra caratteristica, forse meno appariscente ma più impattante, dal punto di vista sociale. Al recupero e utilizzo del territorio a fine agricolo, che rispetta le stagioni di un’area pressoché abbandonata, l’azienda di Teani unisce una filosofia di vita e una purezza romantica di ideali.

«Qui non abbiamo allacci né di acqua né di luce – prosegue -, seguiamo i cicli della natura e la dignità dell’uomo. Abbiamo creato un circuito autosufficiente in cui si utilizza ciò che la natura ci mette a disposizione. Autoproduciamo i nostri fertilizzanti dal ciclo vegetale, scegliamo repellenti naturali, rispettiamo i cicli della natura e la dignità dell’uomo».

Un progetto che ha già attirato l’attenzione di diversi enti culturali e sociali. «Parecchie università si sono avvicinate a noi in questi 5 anni di vita – aggiunge Teani – per portare avanti ricerche in cui i nostri metodi di coltivazione diventavano centrali». Ma non solo: Demetra è diventata anche un punto, per quanto piccolo, di riferimento sociale per il quartiere. Dalla collaborazione con l’oratorio e la parrocchia, alle scuole, alla rete di volontariato. «Quando a Demetra arrivano particolari segnalazioni con richieste di aiuto da parte di famiglie in difficoltà attraverso la parrocchia o le reti sociali territoriali – racconta Valeria, una residente –, so che Dario mette a disposizione alcune quantità di prodotti che poi fa pervenire a queste famiglie. E per quanto ne so, non si è trattato di casi singoli, ma di una situazione abbastanza frequente».

Martedì l’azienda Demetra è stata meta di un susseguirsi di visite da parte di clienti e residenti che hanno incoraggiato Teani a proseguire la sua attività. Una raccolta fondi dal nome «Aiutiamo Demetra» è già partita su Gofundme, mentre l’associazione di quartiere «Per il Villaggio» sta preparando una raccolta strutturale che possa rimettere l’azienda in condizioni di ripartire.

© RIPRODUZIONE RISERVATA