Odissea sui bus, disagi cronici
Sotto accusa gli orari scolastici

Pullman presi d’assalto, viaggi stipati e ritardi. Per Atp programmazione difficile. Le aziende puntano il dito sui flussi in uscita: sono le scuole a lasciare i ragazzi in strada.

È un’ondata di disagi quella che ogni anno, travolge il trasporto pubblico alla riapertura delle scuole. A farne le spese sono i giovani che ogni mattina sgomitano pur di accaparrarsi un posto (anche in piedi) sui bus diretti alle scuole. Problemi si segnalano in tutti gli angoli della provincia: dalla Bassa all’Isola senza trascurare hinterland e valli. C’è chi si lamenta delle condizioni di sicurezza in cui viaggiano gli studenti stipati - «carro bestiame» è il termine più usato - e chi rileva che gli aumenti delle tariffe vanno di pari passo ai disservizi, come l’assenza di aria condizionata in estate e del riscaldamento in inverno.

Le proteste riguardano anche la partenza dei pullman: in ritardo quando si devono raggiungere le scuole, e al ritorno partenze appena «due minuti dopo il suono della campanella». Disagi che si ripercuotono sulle famiglie degli studenti che spesso sono costretti a portare i ragazzi con mezzi privati.

La problematica principale è il sovraffollamento dei pullman. Emilio Grassi, direttore dell’Agenzia del Trasporto pubblico locale, ha suddiviso la problematica in due parti: una riferita alle partenze e l’altra agli arrivi dei pullman. «Ogni anno – osserva Grassi – si tratta di ritarare l’orario del trasporto pubblico in funzione di come si sono spostate le frequentazioni delle scuole. C’è, quindi, sempre qualche direttrice che si riempie più del solito e altre che, invece, non si svuotano sufficientemente per spostare gli autobus su altre direttrici più cariche. Si possono fare valutazioni preventive in base, anche, agli abbonamenti venduti ad agosto, ma ci si rende conto delle modifiche da fare solo quando i passeggeri salgono effettivamente sull’autobus. I disagi ci sono, cerchiamo di tamponarli e, in qualche modo, di dare soluzioni a costo quasi zero perché le risorse a disposizione sono sempre le medesime. Ciò richiede, inoltre, una valutazione numerica di ciò che sta succedendo: ossia capire quanti passeggeri rimangono a terra, dove, e perché».

Sbalzi e orari provvisori

Riguardo alle corse alle uscite di scuola, Grassi afferma che «in questo periodo, tutte le scuole hanno degli sbalzi che, per motivi organizzativi, si ripercuotono sulle uscite, che sono differenti da quelle previste dagli orari definitivi. Là dove è stato possibile, abbiamo cercato di intervenire. Quest’anno sono state modificate una trentina di corse. Non possiamo stravolgere gli orari anche perché, questi, sono tarati per servire più istituti situati sulla medesima direttrice». Poi conclude: «Le problematiche legate alle corse mattutine dovrebbero durare ancora poco in quanto abbiamo capito quali sono i problemi. Per le uscite, invece, questa fase durerà fino a quando gli istituti non termineranno l’orario provvisorio».

Sulla questione intervengono anche le società di trasporto. «Sin dal primo giorno della ripresa dell’attività scolastica – spiegano dalla Sab – si effettuano tutti i servizi programmati e autorizzati dall’Agenzia del TPL, stabiliti sulla base delle esigenze di mobilità di tutto il bacino di servizio, con particolare attenzione agli studenti. Vengono avviate attività di controllo per monitorare l’adeguatezza del servizio e apportare eventuali correttivi. Purtroppo non è possibile prevedere modifiche del servizio autorizzato sulla base degli orari provvisori degli Istituti scolastici, le modifiche potrebbero risolvere determinate criticità ma crearne altre. Tuttavia Sab ha attivato, in coordinamento con gli Enti competenti, servizi aggiuntivi alla normale programmazione e destinati a rinforzare i collegamenti in partenza tra le 12,10 e le 12,30 dai principali poli scolastici verso numerose località della provincia. In ogni caso eventuali criticità residue verranno risolte quando i vari plessi scolastici avranno stabilito gli orari definitivi di uscita degli studenti e l’azienda potrà verificare la corrispondenza tra l’offerta di trasporto (orari e disponibilità posti) e le effettive necessità, apportando ulteriori correttivi per garantire a tutti il miglior servizio possibile». «Cerchiamo di fare l’impossibile - spiega Lorena Colombo direttrice d’esercizio di Sai Treviglio - per limitare i disagi mettendo a disposizione corse plurime e raddoppiando il servizio lungo le tratte con maggiori criticità. La nostra attenzione è alta. È ovvio che se l’istituto scolastico sposta in autonomia gli orari di uscita, il servizio va al collasso. In questo caso, chi lascia gli studenti in mezzo alla strada non siamo noi, ma la scuola».

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