Opere «green» per 71 milioni di euro
L’elenco dei fondi per ogni comune

I contributi dal governo per il quinquennio 2020-2024 per luci e scuole. Misiani: «Un aiuto soprattutto per i piccoli Comuni».

Pronti, partenza, via. Entro il 15 settembre i primi cantieri dovranno essere imbastiti, per non perdere i fondi per «opere green» in arrivo dal governo. Sono 14 milioni e 240 mila euro per il 2020, confermati anche per gli anni 2021-2024: fanno in tutto 71,2 milioni di euro nel quinquennio. Distribuiti ai Comuni bergamaschi in base alla popolazione residente al 1° gennaio 2018. Da Blello (75 abitanti) a Bergamo (120.923), nessuno escluso. Anzi, a farla da padrona - per una volta - saranno i piccoli Comuni, 167 quelli sotto i 5 mila abitanti. Ecco la ripartizione dei fondi Comune per Comune.

Secondo quanto stabilito dal ministero dell’Interno (che con il decreto del 31 gennaio ha ripartito i 500 milioni annui complessivi stanziati dalla Legge di bilancio 2020) serviranno per far partire opere pubbliche, con due linee di intervento prioritarie: l’efficientamento energetico e lo sviluppo territoriale sostenibile. Ce n’è da far sorridere Greta (Thunberg). In pratica infatti le amministrazioni comunali potranno mettere a bilancio le cifre (che vanno dai 50 mila euro all’anno per i micro-paesi ai 210 mila euro annui del capoluogo) ad esempio per nuovi luci pubbliche, per la messa in sicurezza delle scuole o per la mobilità dolce.

IL FILE CON TUTTI I FONDI PER OGNI COMUNE

«Garantiti sui 5 anni»

«Con il riparto dei 500 milioni annui che la Legge di bilancio ha stanziato tra il 2020 e il 2024 – commenta il viceministro all’Economia Antonio Misiani – tutti i Comuni, compresi quelli bergamaschi, sanno che per i prossimi cinque anni potranno contare su questi contributi. La misura favorisce i piccoli Comuni, ed è finalizzata ad accelerare il più possibile la realizzazione di opere pubbliche per l’efficientamento energetico e lo sviluppo sostenibile. Per i Comuni bergamaschi questo fondo vale oltre 14 milioni annui, per un totale di quasi 72 milioni nel prossimo quinquennio. È la testimonianza della volontà del governo di spingere sugli investimenti pubblici, orientandoli verso l’ambiente e l’efficienza energetica».

I tempi

Non si potrà infatti sgarrare sui tempi, pena il rischio di vedersi revocare i fondi. Il decreto parla infatti chiaro: «Il Comune beneficiario del contributo è tenuto a iniziare l’esecuzione dei lavori entro il 15 settembre di ogni annualità». Una prima quota (pari al 50%) sarà infatti concessa previa verifica dell’avvenuto inizio entro questa data attraverso un sistema di monitoraggio (il Mop) e dalla banca dati delle pubbliche amministrazioni (Bdap). Il restante 50% sarà saldato previa trasmissione del certificato di collaudo o di regolare esecuzione. In caso di mancato rispetto del termine di inizio o di parziale utilizzo del contributo l’assegnazione sarà revocata. Sul rispetto delle tabelle di marcia ci saranno controlli a campione in joint venture tra ministero dell’Interno e ministero delle Infrastrutture.

I lavori

Il Comune beneficiario può finanziare uno o più lavori pubblici, a due condizioni: che gli stessi non siano già integralmente finanziati da altri soggetti e che siano aggiuntivi rispetto a quelli da avviare nella prima annualità dei programmi triennali. Si va da interventi volti al miglioramento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici pubblici e di edilizia residenziale pubblica, nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Ma si parla anche di opere per la mobilità sostenibile (come piste ciclopedonali), adeguamento e messa in sicurezza di scuole e patrimonio comunale, compreso l’abbattimento delle barriere architettoniche.

La ripartizione

I fondi saranno ripartiti tra i Comuni in base alla popolazione residente. Fino a 5 mila abitanti il contributo annuo è di 50 mila euro: riguarda 167 paesi bergamaschi. Da 5.001 a 10 mila abitanti (sono 57 i Comuni orobici di queste dimensioni) riceveranno 70 mila euro annui. I 13 Comuni del nostro territorio fino a 20 mila abitanti avranno 90 mila euro annui; a Romano, Dalmine, Seriate e Treviglio (nella fascia fino a 50 mila abitanti) spettano 130 mila euro annui e al capoluogo (nella fascia fino a 250 mila abitanti) 210 mila euro annui. Ecco tutte l’elenco della ripartizione dei fondi Comune per Comune.

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