Pennellate d’azzurro ad Astino, c’è un campo che fa sognare: sono i fiori del lino

Grazie al progetto del Linificio nazionale, della Fondazione Mia e dell’Orto botanico, anche quest’anno si rinnova lo spettacolo naturale.

Ad Astino, tra i frutteti e i vitigni, c’è un campo color azzurro-cielo che fa sognare. Sono i fiori del lino. Il progetto è del Linificio e canapificio nazionale di Villa d’Almè, nato nei campi messi a disposizione dalla Fondazione Misericordia Maggiore, in collaborazione con l’Orto botanico «Lorenzo Rota» (che, ad Astino, ha la sua succursale e fa fiorire la valle della Biodiversità) e il Parco dei Colli di Bergamo. Se passate lungo la nuova pista ciclabile che conduce all’ex monastero vallombrosano non potete non notare il campo all’apice dei suoi colori, uno spettacolo della natura da non perdere. Ma se siete interessati fate presto, perché la fase della fioritura è effimera, dura solo pochi giorni.

Una pennellata di azzurro, viola e blu nella valle di Astino, candidata dalla Fondazione Mia e vincitrice, lo scorso marzo, del premio nazionale del paesaggio 2021 indetto dal ministero dei Beni culturali (e che rappresenterà l’Italia al «Landscape Award del Consiglio d’Europa»). La motivazione? «Per aver generato un esemplare processo di costruzione di paesaggi di prossimità ed evidenziato la volontà e l’impegno di una comunità tenace ed operosa» spiegava il ministro alla Cultura Dario Franceschini consegnando l’importante riconoscimento.

Dopo la semina del «lino usitatissimum», ecco dunque arrivato il tempo della fioritura. Il Linificio e canapificio nazionale aveva avviato le operazioni di preparazione del terreno subito dopo Pasqua. La semina era stata eseguita tra la fine di marzo e i primi di aprile.

Spiegavano dall’azienda con sede a Villa d’Almè: «La pianta impiega 100 giorni per raggiungere un metro di altezza, a metà giugno il campo di Astino inizierà a tingersi del caratteristico colore blu-violaceo alle prime ore del mattino». Le previsioni sono state rispettate e anche quest’anno il progetto del Linificio per realizzare del tessuto in lino a km zero andrà a buon fine. È dal 2018 che nei campi della Fondazione Mia si coltiva la pianta, una tradizione che negli anni era andata perduta: «Sono gli unici tessuti 100% made in Italy, anzi made in Bergamo, dal seme al tessuto – sottolineava l’azienda di Villa d’Almè –. La filiera tessile bergamasca ha filato, tinto e realizzato tessuti per il mondo della moda, dell’arredo e design unici al mondo».

Nel 2019, con i primi metri di tessuto prodotto dalle piante di Astino, era stata realizzata una mostra sul Sentierone: sotto i portici erano stati allestiti i capolavori dell’Accademia Carrara, ma stampati su teli lino. Ora, ad Astino, in mostra c’è il lino, al suo stato più naturale. Anche questo un grande spettacolo.

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