Per l’Epifania, Messa e Vespri col vescovo in Cattedrale

Venerdì 6 gennaio. Alle 10,30 in Città Alta monsignor Beschi presiede la solenne concelebrazione eucaristica.

Venerdì 6 gennaio ricorre la solennità dell’Epifania, che ricorda la manifestazione della divinità del Bimbo di Betlemme, Salvatore di tutta l’umanità e nello stesso tempo fa memoria anche dell’arrivo dei tre Re Magi alla grotta. Alle 10,30, in Cattedrale, il vescovo Francesco Beschi presiede una solenne concelebrazione eucaristica, mentre alle 17, sempre in Cattedrale, guiderà il canto dei Vespri della solennità. Nel Vangelo di Matteo (2, 1-12), unico evangelista che ne parla, senza precisarne il numero, i Magi giunsero alla grotta, guidati da una stella, per adorare Gesù Bambino, riconosciuto come re dei Giudei, portandogli tre doni: oro, incenso, mirra.

Sono tre doni di altissimo significato simbolico, che fanno riferimento alla duplice natura umana e divina del Bimbo di Betlemme. L’oro (metallo prezioso, segno della regalità, dono destinato soltanto ai re e Gesù Cristo è il Re dei re). L’incenso (testimonianza e adorazione della sua divinità). La mirra (pianta medicinale, usata nelle sepoltura, quindi rimanda alla futura sofferenza e morte redentrice di Cristo). Secondo i Vangeli apocrifi, i Magi erano dei sapienti dell’Oriente, autorevoli esponenti di un popolo totalmente estraneo al mondo ebraico e mediterraneo. Ne tramandano anche i nomi: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Nei primi secoli del Cristianesimo, l’Epifania veniva celebrata insieme alla festa del Battesimo di Gesù, ma già sul finire del IV secolo venne celebrata separatamente. Nella forma ordinaria del Rito romano, successiva alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, l’Epifania fa parte del tempo di Natale e ha il grado di solennità. Nelle Chiese cristiane ortodosse l’Epifania viene invece celebrata il 19 gennaio.

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