Pesca, avvio di stagione tra le polemiche. C’è il divieto di semina per le associazioni

LA LEGGE. Approvato l’emendamento al decreto Milleproroghe per l’immissione delle trote. Ma non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il presidente Tadè: «Dispiace, eravamo pronti».

Un avvio di stagione tra le polemiche per gli appassionati della pesca sportiva bergamasca. Come ogni ultima domenica del mese di febbraio, dall’alba si potrà pescare la trota, il pesce più amato dai bergamaschi sulle acque della provincia, nonostante alle mille difficoltà degli ultimi anni, come quelle legate alla poca acqua, alle tantissime centraline e ai pochi pesci presenti, c’è ora anche il divieto di semina per le associazioni sportive del territorio. Una storia che negli ultimi anni non sta facendo dormire sonni tranquilli a pescatori, associazioni e anche a tutto l’indotto legato al mondo della pesca.

Il divieto

Il divieto di immissioni di specie definite alloctone è di fatto operativo dal 2021, anche se è sempre stato rinviato per gli interventi a difesa di un mondo che altrimenti scomparirebbe: l’obiettivo delle associazioni di categoria è quello di dimostrare come questi pesci (in particolare trota fario e iridea, salmerino alpino e coregone) abbiano impatti economici, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali, come espressamente previsto dal regolamento recante l’attuazione della direttiva Ue relativa alla conservazione degli habitat e la tutela della biodiversità. Anche quest’anno è stato approvato l’emendamento al decreto Milleproroghe, che proroga i lavori del Nucleo di ricerca e valutazione, istituito con la legge n. 234/2021, fino al 30 settembre 2024 e permetterà così di seminare le trote. Il problema sono ancora una volta i tempi burocratici: il decreto non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficial e e così al momento non esiste alcuna autorizzazione a seminare materiale ittico nelle acque.

I pescatori

A Bergamo l’ Associazione Pescatori convenzionata Fipsas era già pronta: la richiesta dell’unica società che ha attuato queste forme di semine negli ultimi anni, in pratica da quando la materia caccia e pesca è stata «ceduta» dalla Provincia alla Regione, è stata regolarmente spedita, ma è arrivato lo scontato no da parte di Utr Bergamo proprio per questa mancanza della legge. Una volta convertito in legge l’emendamento, sono alte le possibilità che si possa dare avvio alle stagioni alieutiche 2024/2025 nel modo migliore e che si proceda con l’immissione delle trote. «Ci dispiace – spiega il presidente Dario Tadè –, noi avevamo pronta la macchina organizzativa per queste semine straordinarie, che come gli altri anni avevano la finalità di convogliare i pescatori su alcuni tratti (campi gare) in modo da tutelare l’immenso lavoro fatto negli anni con le 400.000 trotelle di novellame da noi immesse. Prendiamo atto di questa situazione: dispiace rilevare che il tema dell’immissione dei pesci nelle nostre acque sia ancora da risolvere. Sicuramente noi proseguiremo sulla nostra strada nel rispetto delle leggi e sapremo farci trovare pronti non appena la situazione si dovesse sbloccare».Ricordiamo che la pesca alla trota nelle acque di tipo B è consentita da un’ora prima dell’alba dell’ultima domenica di febbraio sino a un’ora dopo il tramonto della prima domenica di ottobre, a eccezione che nei laghi alpini situati sopra i 1.500 metri di quota. La misura minima è di 25 centimetri per la trota fario, 22 centimetri in gare o manifestazioni di pesca tenute nei campi fissi di gara, 18 centimetri la trota iridea e 40 centimetri la marmorata e i suoi ibridi. Per ogni giornata di pesca il pescatore dilettante non può catturare e detenere più di 4 capi complessivi di salmonidi, con il limite di un capo di trota marmorata e suoi ibridi.

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